| Si trovava all'esterno della locanda quando udì una risata provenire dalla stanza di Vox, una risata straziante, continua... Cosa stava accadendo adesso? Adesso che lei non era più li? No, non importava, ora doveva cibarsi... il suo corpo lo richiedeva... era troppo tempo che le gambe non volevano lasciarsi manovrare come dovevano! Nessuno! Nessuno in questa maledetta città...vuoto... dove erano tutti? doveva cibarsi, la sua lucidità scompariva semper ogni volta che la sua fame aumentava, bramava sangue, altro sangue... Ed un tratto ecco una ragazza, avrà avuto 20 anni ad occhio e croce. Portava con se un cesto contenente rosse rosse, chissà magari era una fioraia e si era alzata presto per andare a lavoro. Non contava, quest'oggi a lavoro non ci sarebbe arrivata. Con uno scatto fulmineo Ayame fi sulla ragazza, la prese per un polso trascinandola con se in un vicolo appartato. Le rose caddero, soffici come candide piume, picchiavano il suolo con la loro bellezza, altro rosso macchiava quel pavimento, non erano petali di rosa. La ragazza cercava inutilmente di urlare, ma la mano di Ayame premuta sulla sua bocca le impediva di emettere qualunque suono. Con la bocca grondante di sangue si avvicinò piano all'orecchio della ragazza susurandole qualcosa...
Ssssh, presto sarà tutto finito, guarda per l'ultima volta i miei occhi, guarda gli occhi dell'inferno
Spostò il suo capo davanti a quello della ragazza, sorridendo follemente mentre con la mano libera stringema il collo della ragazza, sempre più forte, sempre più, fino a penetrare nella sua carne con le unghie. L'ultimo morso per poi succhiare il sangue rimasto. Era sazia... per ora poteva bastare. Mentre se ne andava calpestò qualche rosa, i petali seguivano il lento scorrere di quel crimeo liquido dall'odore inebriante. Fece a tempo a scrutare un'ultima volta la ragazza, esanime, esangue... Sorrise e poi scomparve nel buio...
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