Addestramento Aelon Mizuno, CONCLUSO

Il colpo era andato a buon fine, ora non poteva che aspettare, mentre la ferita dolorosa colava sangua come una cascata in piena, sembrava voler colorare tutto il pavimento... era davvero profonda, e adesso era ancora peggio dopo il suo stesso atto.

La ragazza, sua avversaria, ignorava la tecnica nascosto di quel attacco all'apparenza folle, infatti il sangue si trsformò in spuntonì che l'avrebbero penetrata, c'era davvero poco da fare, era impossibile togliersi il sangue prima che esso fosse stato assorbito da vestiti e quant'altro...

"Nessun problema, tsk, mi basteranno 10 minuti per una ferita simile, devo cercare di non perdere troppo sangue..."

La ferita che aveva sul braccio comincò lentamente a ricucirsi, in un modo inaturale, sembrava voler ricomporsi come se avesse vita, da quando le ferite si rimarginavano con quella rapidità inumana?

"Devo iniziare a darmi dafare, altrimentiquesta ragazza mi sconfiggerà in un attimo..."

Attese, non poteva fare altro, doveva capire se quel suo attacco avrebbe avuto la giusta efficacia... Scoperto questo le sarebbe stato tutto più chiaro... avrebbe capito come comportarsi da quel momento...

Ayame si avvicinò minacciosa alla ragazza straziata a terra, lentamente, passo dpo passo, con la sua falce stretta tra le mani, l'avrebbe finita? Non si poteva dire, di certo le sue mani si erano macchiate tante volte di sangue altrui... la vita le era scivolata dalle mani cone una biscia avida di cibo...
Quando fu ad un passo da lei alzò la falce, sembrava che dovesse sferrare un colpo decisivo, che avrebbe sicuramente infranto la debole bariera, invece la falce volò dietro Ayame: era stata lanciata, e la sua mano era dinanzi alla ragazza, cinta, come chi vuole aiutare una persona ad alzarsi da terra quando cade.
Sul suo viso si era disegnato un sorriso, uno dei pochi sorrisi che aveva fatto dall'inizio dello scontro, per quanto fosse sincero quel sorriso non riusciva a nascondere tutto il dolore della ragazza.

Alzati pure... non voglio ucciderti...

La mano della ragazza era così calda, quel tepore che non provava da anni, una sensazione che le fece salire i brividi sulla schina, brividi piacevoli. Lasciò a malincuire quella delicata mano, una mano priva di impurità...quella non era di certo la mano di un'assassina... era una brava ragazza, non meritava la morte, nè tanto meno il suo odio... Invidiava quella sua felicità, ma in cui suo accettava quella presenza accanto a lei, era solita a disprezzare qualunque contatto con creature umane... o comunque di quelle terre...

Forse vi stupireste a scoprire quale mostro io sono...
A presto Aelon...

Dette quelle parole sorrise nuovamente per poi riprendersi da terra la falce ed incamminarsi verso il bosco... così come era arrivata ora scompariva; come un'ombra...

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