| Ayame camminava lenta, seguendo il gruppetto, subito dietro Vincent, non voleva dare troppo nell'occhio, e dando le spalle a presocchè tutti non avrebbero cercato di inteavederne il viso... quel viso ancora misterioso per i compagni, quasi come la sua voce... si chiedeva se era giusto verso Aelon rimanere in anonimato come aveva fatto sino ad allora, ma se decidesse in un futuro di svelarsi lo farebbe in un luogo appartato, solo lei e la ragazza... Si era persa in quei pensieri, il viso basso, quando si accorse del cambiamento degli alberi; alcuni erano incompiuti, stupendi lavori scolpiti con grezzi pezzi di ossidiana ancora opaca, scolpita poche volte, ma non completa... Alcune opere erano perfette, lavori straordinari di abili artigiani, altri logori alberi intagliati con malavoglia... scheletri senz'anima, non vi era stato messo cuore in quei tipi di lavori...
Un fruscio, sodo, lontano, distante... Ayame si volse di scatto, si girò in più direzioni, non riusciva a capire da dove provenisse il rumore, forse era frutto della sua immaginazione, forse stava lentamente sprofondando nella pazzia... poi la voce di Vincent... anche lui aveva sentito quel rumore, si volse lenta verso di lui, in silenzio, come il ragazzo intimava al gruppo, di certo rimanere in silenzio sarebbe unicamente servito a capire se altri rumori sarebbe presto comparsi o meno, non di certo a rimanere invisibili, le torce erano un bel invito verso i possibili abitanti del luogo ad unirsi a loro o a stanarli e ucciderli...
"Nessun altro rumore... che sia stata un'illusione collettiva? ...Non credo... eppure... non posso escluderlo... ormai nulla è scontato su quest' isola... non siamo soli... ma....ma?"
Vincent propose di cercare nei pressi gli alberi, alla ricerca di indizi...o come aveva citato il ragazzo, di "quello che cercavano"... Si mosse lenta, come un'ombra gelida, verso un albero poco distante dal demone, si inginocchiò ed iniziò a scavare con foga, una foga esagerata, sino ad ora non aveva mai mostrato così tanta vitalità, un gesto non da lei, forse agli occhi degli altri, ma per Ayame era normale apparire calma, inquieta e poi ad un tratto folle e vitale... continuò a scavare ferendosi le mani, nulla, si sposò verso un altro albero...
"Se c'è qualcosa non mi sfuggirà... non ho intenzione di lasciarmi sconfiggere da un luogo tanto affine alla mia persona"
Ripensando a quelle ultime parole sorrise lievemente, l'oscurità celava il suo aspetto, eppure era certa di poter essere vista, così si abbassò di nuovo il cappuccio, quasi le copriva la vista, se non fosse che guardava in basso...
scavava e scavava... avrebbe mai trovato qualcosa?
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