A casa . . .

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view post Posted on 10/9/2009, 11:12
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Yuka entrò nel fitto bosco. Il vento oggi sembrava soffiare più del solito. Il mantello e i capelli iniziarono a svolazzarle intorno, come se stessero ballando.
Yuka iniziò a camminare, il vento le sussurrava mille parole, le raccontava mille storie. Le storie di ogni essere vivente, leggende sconosciute a molti. Fiabe che solo lei conosceva, ora il vento era il suo migliore amico, l'unica che non l'avrebbe mai tradita. insieme alla sua fidata arma. Arrivò sino ad una casetta di legno. L'aveva costruita lei, con le sue stesse mani, dopo essere fuggita da Green Earth.
Aprì la porta. Tutto era al suo posto, a prima vista. Un tavolino di legno con due sedie si trovava proprio davanti all'entrata, poi più indietro un lettino con qualche coperta. Verso sinistra c'era una libreria, un pò piccola mentre a destra la cucina, dove poteva prepararsi i pasti.

"Non è una reggia, ma è pur sempre casa!"

In effetti quei giorni, aveva avuto un pò da fare e non si era mai rilassata. Rientrare a casa era proprio una soddisfazione infinita.

Avevi ragione tu Maestro Ryo . . . disse ad un tratto

La vera libertà sta nell'avere un posto in cui ritornare . . . una casa . . .

Sorrise nel pensare che per una volta aveva dato ragione al suo maestro. Slegò il fodero all'armatura e l'appoggiò, con la spada infoderata, vicino al letto su cui si stese.
 
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view post Posted on 14/9/2009, 20:47
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--Sogno--

Luogo buio . . . molto buio . . .

Dove sono?

Sensazioni . . . tristezza . . . paura . . . solitudine, poi . . . qualcuno.

Sakura! Finalmente ti ho ritrovata! Ma perchè l'hai fatto! Perchè hai sterminato il villaggio?!.

Sakura si volta e inizia a camminare.

No aspetta! Aspetta!

Ormai è distante.

--Fine sogno--

Yuka aprì gli occhi d'improvviso, sudata e con il cuore che le batteva a mille. Con la mano si tasto la fronte. Il petto le si contraeva con violenza, a causa del respiro affannato. Respirò a fondo cercando di riprendere il controllo di se stessa, fino a quando il battito cardiaco non si ristabilizzò. Infine, emise un sospiro di solievo.

Dunque era un sogno . . . ma così reale . . .

Si alzò dal letto, se così si poteva definire, e legò il fodero con la spada al suo interno, sulla cinta. Aveva bisogno di uscire, era da un pò di tempo che faceva sempre quel sogno, così strano ma nello stesso tempo terribile. Chissà cosa voleva dire? Aprì la porta e la richiuse con uno stranno cigolio che le diedde alquanto fastidio. Il vento subito le accarezzò il viso, come per consolarla, come se sapesse la tristezza che si portava nel cuore, quella ferita che non si sarebbe rimarginata facilmente . . . o forse mai. Sorrise e volse lo sguardo al cielo. Le nuvole giocavano a rincorrersi, in mezzo a quel bellissimo prato azzurro. Ogni tanto si vedeva anche qualche uccello che si librava nella'aria con le ali spalancate. Yuka chiuse gli occhi e si concentrò, subito un paglio di ali nere comparvero sulla sua schiena. Yuka iniziò a volare in alto, sempre più in alto, il vento lassù era più intenso e a volte più freddo, ma a lei non importava. Si sentiva a suo agio, lassù nel cielo. Ad un tratto, si capovolse e iniziò un'impicchiata. Giù, giù . . . sempre più giù. Proprio mentre sembrava che si fosse schiantata verso il prato fiorito riprese quota e ritornò su nel cielo. Volò ancora per un pò poi decise di ritornare coi piedi per terre. Dovette sedersi, non era più abituata a quei voli, era da tanto che non lo faceva.
Chiuse gli occhi e in un batter d'occhio una luce scura la avvolse e come per incanto le sue ali scomparvero. Si alzò e decise di vagare per il bosco.
 
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