| Ayame era ancora provata dalle visioni, nella sua mente c'erano solo immagini di disperazione e dolore. Quel volto... il SUO volto... ed il suo sangue... di nuovo... Fissava il vuoto... eppure i suoi occhi parevano implorare la morte... Si, quegli occhi stavano chiaramente chiedendo di lasciare che la vita scivolasse distante dal suo corpo... ma ella non sopraggiunse. No, Ayame era ancora lì, e fissava il vuoto, con gli occhi offuscati dalle lacrime e le mani sporche di terra e sangue.
Attorno a lei vi era uno strano silenzio. Ma era ben diverso da il solito silenzio che domina il momento per la pace e la tranquillità... Bensì quello era un silenzio teso... addolorato, spaventosamente lungo... Non potè che attendere che qualcosa mutasse. L'odore dolciastro sembrava pervadere quel luogo, e nonostante si trovassero all'aria aperta, sembrava non voler lasciarli soli nemmeno un attimo. Era strano, le era familiare, eppure non trovava nessun collegamento con quell'odore. Forse era troppo sconvolta per riuscire a ragionarci a mente fredda.
Lo sguardo era fisso sul terreo, e pareva perdersi nelle schegge di quelle strane rune, quando qualcosa le bloccò la vista di quel noioso paesaggio... Era Vincent, accostato dinanzi a lei, fissandola con o suoi occhi rossi. Alzò il capo fissandolo impaurita... non che avesse paura del demone... era semplicemente terrorizzata da quel misto di emozioni che l'avevano da poco assalita. Poi accadde qualcosa che subito la ragazza non capì... era accaduto in fretta, così in fretta da rendersene conto quando ormai il ragazzo si era staccato da lei. L'aveva stretta a se, scaldandole il freddo corpo, ma soprattutto il gelido e morto quore... sembrava quasi che potesse ancora battere sotto quella stretta. Poi quelle parole... risuonavano dentro di lei con un eco assillante, come una litania. Eppure era piacevole...
"Non scendere nell'oscurità, resta qua con me..."
Poi la mano del ragazzo l'afferrò, e dolcemente la invitò ad alzarsi. Non oppose resistenza, lasciò che il demone facesse del suo corpo la sua volontà, così che quando egli le sorrise e la invitò a seguirlo ella non potè che camminare dietro a lui...
Durante il corto cammino si rese conto di stringere tra le sue mani un pezzo di runa, la esaminò con uno sguardo vacuo, assente, eppure indagatore ed attento. Lo lasciò scivolare da una mano all'altra e poi tentò di spezzarlo. ... un impercettibile rumore, che però per Ayame era assai "palpabile" e poi quell'odore dolciastro. Infine la vista che s'offuscava, un senso di svenimento...e la testa... pareva scoppiarle... Si fermò di colpo incerta sul da farsi, barcollante nel suo stato. Appoggiò le mano sulle tempie, come per massaggiarle, ma pian piano gli effetti stavano già scemando, così riprese il cammino verso Vincent, che era a qualche passo da lei...
Durante la camminata passarono accanto ai due uomini stesi. Vincent non parve preoccuparsene, forse li aveva già veduti quando si era diretto verso di lei, così si fermò un attimo e decise di provare ad interpellarli per capire quanto era accaduto. In fondo loro erano stati quelli più vicini alle rune, quindi forse i loro sogni erano stati più vivi, in un certo senso, ma forse anche più chiari...
So che vi trovate in uno stato di shock emotivo abbastanza elevato, concepisco questo fatto sicchè non siete gli unici qui ad aver subito tale destino. Ma voglio chiedere il vostro aiuto. Vi prego, se davvero sapete o avete visto qualcosa di rilevante, anche il più piccolo dettaglio... vi scongiuro di dirmelo...
Fu seguito da strani lamenti e parole disconnesse, evidentemente ancora non erano in grado di concepire alcun pensiero o di parlare secondo logica... aveva solo sprecato temo e fiato con loro... Così affrettò il passo e raggiunse Vincent mentre egli stava parlando con Tefar...
......divergenti non significa che tu non mi piaccia. Semplicemente alle volte non approvo la tua condotta e le tue idee. Cosa che mi pare legittima aggiungerei!
Di certo si era persa parte del discorso, ma non tutto, quindi decise di ascoltare in silenzio le probabili risposte ed in caso necessario di intervenire a sua volta nella discussione.
Nulla di nuovo... il solito atteggiamento fastidioso di Tefar. Ma oltre a questo nulla. Solo risposte disconnesse. Risposte inutili. Così futili da renderle quasi seccanti per Ayame.Non proferì parola. Forse era meglio così: non sarebbe ancora riuscita a sostenere alcun tipo di relazione con nessuno di loro... Poi lo schiocco di un mantello la fece rinsavire dai suoi pensieri... Vincent si stava allontanando a grandi falcate, verso il bosco. Con aria seccata. Forse anche lui era rimasto insoddisfatto della risposta dell'uomo... o forse c'era qualcosa di più sotto.
Lo seguì senza emettere alcun suono, come era sua abitudine fare. Ma in realtà non si trattava di abitudine, ella voleva seguirlo senza essere scoperta... Forse alla fine dell'inseguimento si sarebbe lasciata scoprire, ma cio' dipendeva dallo stato mentale del demone. Si arrestò bruscamente, quasi fosse colto da un pensiero profondo, poi si riavviò verso il campo. Si era ripreso! Questo lo rendeva così maledettamente grandioso agli occhi di Ayame. Era un uomo con un doloroso passato -questo era certo! Nonostante ne fosse all'oscuro- che però lottava per la sua vita e quella degli altri, guidato da un immancabile senso di giustizia... Forse era questo che li legava, questa sottile differenza che li avvicinava. Perchè Ayame era proprio di questo che aveva bisogno! Di aiuto... e solo Vincent poteva darglielo in un luogo come quello...
Rimase nella foresta da sola per parecchi minuti, fissando incessantemente il luogo dove prima il demone era situato. Si sedette ed accarezzò la terra con una mano... Cosa stava facendo?
"... dovrei tornare al campo..."
Così lentamente s'incamminò, con la sua marcia funebre ed il peso delle sue pene come compagna...
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