Luminoso Desiderio

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† Yuffie
view post Posted on 26/9/2009, 13:33




Subito soccorsi il ragazzo fu portato via dagli esperti. Ayame era indecisa: Doveva rimanere ed attendere di scoprire cosa fosse quella malattia oppure correre da Vincent prima che fosse troppo tardi? Non lo sapeva, guardò con sguardo freddo e preoccupato il campo, fissava Maew scomparire e poi guardò Tefar, cercava approvazione, un consiglio, qualunque cosa... Non poteva lasciare il demone solo ed infetto. E se il virus fosse stato letale? Doveva portarlo al campo. Ma forse nemmeno subiva il dolore del mostro... cosa doveva fare?

"Maledizione! Maledizione!"

Ed imprecava, nella sua mente un vortico di insulti svolazzava nella sua immaginazione. Non sapeva cosa fare ed al contempo si sentiva inutile, strinse i pugni sino a penetrare le sue stesse carni con le unghie lasciando che il liquido scarlatto cadesse a terra emettendo piccoli tonfi! Assurdo! Sprecava il sangue! Era forse impazzita? Eppure ora ai suoi occhi salirono delle lacrime. Non era solita a mostrarsi così debole, Subito si girò, guardò verso il folto ed impugnando la falce corse verso Tefar, strappò dalle sue mani la torcia e con foga corse verso il folto con tutto il fiato che una vampira potesse avere. Non importava se fosse pericoloso, non importava se non avesse potuto spiegare a Vincent cosa quel morbo poteva procurare, correva e le lacrime scendevano amare. Se lui fosse morto... lui...l'unico amico che aveva, l'unico essere al mondo che le sorrideva... No, lui non doveva morire! Perchè ora lo aveva capito; lei non era realmente sola, lo sarebbe stato solo se lui fosse morto... allora sarebbe stata realmente priva di legami... E correva, lei correva, e non si sarebbe fermata...
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 26/9/2009, 20:52




La vampira iniziò nuovamente una folle e disperata corsa. Con ogni fibra del suo corpo spingeva i cadaverici muscoli del suo corpo per guadagnare anche il più piccolo attimo ed accorciare anche se di poco la distanza che la separava dal demone. La sua attenzione era completamente focalizzata su Vincent e non impiegò alcuna risorsa neanche quando sentì flebili le voci già distanti degli uomini del campo. Solo i suoi sensi acuti le permisero di trafugare quei sibili trascinati dagli invisibili venti del posto.

Oddio! Fermatelo! Fermatelo!

Dopo poco probabilmente avrebbe potuto pensarci. Ma non ora. E ogni secondo che pasava correndo tanto più si allontanava da Maew. E si avvicinava al ragazzo di cui tanto aveva bisogno.

...
...
...

L'albero roteava minaccioso sopra il corpo del mostro, in attesa del momento in cui colpire. E a chissà quale impulso seguì il possente attacco, schiantando l'albero contro il suolo dove il demone si ergeva. Questo scartò verso l'alto cercando di evitare il colpo e contemporaneamente di risalire la coda ma l'impatto contro il terreno fu tremendo, anche più di quanto Vincet poté immaginare. I rami di fronte ad un urto tanto devastante si infransero in mille schegge che schizzarono per tutte le direzioni, compresa quella del demone che tentò di proteggersi al meglio delle sue possibilità. Avvertì il contatto con le aguzze pietre ma non avvertì dolore, solo confusione e annebbiamento mentale. Non poteva perdere tempo a controllare le proprie ferite e constatando di poter ancora agire partì su per la coda del mostro. La creatura era scoperta e vulnerabile. Vincent poteva chiaramente vedere dove colpire. Ma la mano tremava... La vista si offuscava ogni volta che tentava di prendere la mira... Sparò. Un solo colpo che però mancò il bersaglio. Lo stupore si fece nuovamente largo nella mente del ragazzo, non tanto a causa del clamoroso ed improbabile insuccesso del suo attacco di fronte ad un bersaglio tanto grande. Il rimbombo del proiettile esploso era stato troppo forte. Conosceva alla perfezione la sua arma e non riuscì ad immaginare come mai aveva prodotto un rumore tanto forte. L'odore della polvere da sparo era più intensa. La luce del colpo era più intensa.
C'era qualcosa di sbagliato. Qualcosa che non riusciva a comprendere, ma che se non avesse capito avrebbe potuto portarlo a rischiare la vita... Lo sapeva, anche se ancora non riusciva a capire...
 
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Joker™
view post Posted on 7/10/2009, 19:11




Non riusciva a capire...
Tutte le sue abilità erano come state cancellate: non riusciva a trasformarsi e la sua mira era ridicola.
Inoltre era come se luci e rumori si fossero amplificati: che gli stava succedendo?
Sicuramente era colpa del veleno, ma quale potente morbo era questo?
Ripensava a Maew, anche lui avvelenato: presentava sintomi da febbre e tremava.
Nulla che lo potesse aiutare. Era una situazione troppo strana.
Poi ebbe un baleno, forse temeva una realtà così scomoda, ma tutto tornava: forse si stava trasformando in una bestia simile a quella che stava combattendo!
La luce inizava a dargli fastidio, l'udito si era sviluppato a discapito della vista...tutto tornava!

No...non può essere...

Come si sarebbe salvato? Forse sfruttando l'udito avrebbe preso bene la mira...
Non poteva fare altro così chiuse gli occhi e concentrando l'udito avrebbe cercato di rilevare la posizione della bestia sparare un caricatore ed eventualmente evitare degli attacchi.
 
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† Yuffie
view post Posted on 7/10/2009, 19:20




E quell'urlo, un opaco sospiro ovattato che quasi non aveva percepito. Forse la foga, forse la mente poco sgombra, eppure ella non smise di correre, e non si voltò, e chissà, forse avrebbe proprio dovuto farlo. Anzi, lei avrebbe dovuto farlo! Correva a perdifiato, le gambe gemevano di dolore e la vista si perdeva in quel buio. Ricordava la strada percorsa, eppure ora sembrava tutto così maledettamente identico, alberi scuri, sabbia nera e quell'invisibilità di tutto...

Il fuoco della torcia danzava seguendo i balzi che ad ogni passo Ayame compiva, e sembrava vorticare leggiadra nel buio. Chissà se sarebbe arrivata in tempo... sentiva dentro di se una strana sensazione, come se qualcosa non andasse, come se ormai qualcosa stava davvero andando storto, un brutto presentimento, così brutto da picchiarle forte in testa sino a fare male. Aumentò il passo, lo aumentava ogni talvolta i suoi pensieri si soffermavano sulle immaginazioni più macabre e tristi, come se volesse coprire ogni pensiero con il respiro - inutile per essa, ma ormai era un abitudine - sempre più profondo e con il dolore che le gambe lasciavano scorrere lento su per i polpacci, poi per le cosce, toccando infine la schiena... Un dolore straziante, per Ayame quasi piacevole.
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 8/10/2009, 09:19




La fanciulla continuava la sua disperata corsa. Non sapeva cosa realmente stava accadendo ma la paura, il terrore di perdere qualcosa di prezioso la spingeva a dare tutta sé stessa pur di giungere anche solo un attimo prima dal demone. E la ferita che lui si era procurato durante lo scontro con il mostro... Tanta paura... Tanta...

...
...
...

Il bersaglio... Il bersaglio era vicino. Terribilmente vicino. Eppure il suo attacco non arrivava? Vincent smise di pensare, non se lo poteva permettere tanto era offuscata la sua mente. O forse proprio per questo avrebbe dovuto? Premette il grilletto. Nuovamente l'odore e il rumore si erano fatti vivi portando con sé un dolore lancinante alla fronte. Era stato attaccato dalla creatura? Possibile. In fondo il demone aveva gli occhi chiusi e il mostro aveva più volte dato prova della sua silenziosità. Neanche l'udito più sviluppato che al momento possedeva era capace di avvertire i suoi movimenti? O forse c'era un'altra spiegazione? Non riusciva a vederla. Un caldo fiotto di sangue scese sul volto come una maschera cremisi. Scese alle labbra e ne avvertì il gusto. Annusò e ne avvertì l'odore. Ma entrambi i sensi non percepivano con più intensità rispetto al normale. Tranne l'odore della polvere da sparo e l'esplosione prodotta dal colpo...
 
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Joker™
view post Posted on 10/10/2009, 10:28




Sangue....sangue...
Ora il suo volto era ricoperto da sangue.
Apparentemente nulla di strano, era in battaglia. Se non fosse che lo aveva capito nonostante fosse ad occhi chiusi..
Che succedeva?
Il mostro era così silenzioso da poterlo colpire senza produrre benchè minimo rumore?
Aprì gli occhi e si pulì il sangue dal volto: la ferita faceva male, ciò voleva dire che il dolore poteva ancora percepirlo.
Tastò la ferita, sembrava un colpo di stricio, forse della coda del mostro.

*Dannazione! Perchè non riesco a colpirlo!?*

Ripensò velocemente a tutti i sintomi: odore della polvere da sparo, forte esplosione e luce accecante.
La teoria che stesse diventando come il mostro reggeva: essendo privo di occhi l'olfatto e l'udito si sarebbero sviluppati maggiormente, e ad una minima esplosione la luce sarebbe stata abbagliante, in quanto abituato al buio.
Ma ancora qualcosa non tornava: perchè non riusciva a colpirlo?
Anzi, ora come ora l'unico ad essere stato colpito era proprio lui...
Lui....
Forse aveva trovato una risposta: il veleno iniettato nella sue vene faceva in modo che il mostro non potesse essere colpito.
Prima era successo con la trasformazione, poi con gli spari e adesso addirittura era stato colpito, e nulla non gli poteva permettere di pensare che il colpo ricevuto qualche secondo prima era un proiettile della Cerberus.
Ma se davvero fosse stato così, cosa avrebbe potuto fare adesso?
Forse avrebbe fatto bene aa tornare al campo dai medici, forse quel vecchio sapeva veramente qualcosa.
Ma non era tempo di pensarci.
La Cerberus era inutilizzabile ormai, ed ogni sua abilità era inutile.
Avrebbe vuoluto creare un clone per vedere che succedeva realmente mentre sparava, ma temeva che non avrebbe funzionato.

*Ormai non ho nulla da perdere...*

Si nascose dietro un albero e tento di creare un clone: questo avrebbe attaccato il mostro con la Cerberus.
Sperava funzionasse, era l'unico modo per chiarire questa situazione.



SPOILER (click to view)
Wing Road: Vincent crea una copia di se stesso manipolando il vendo. Le molecole vengono fatte muovere talmente velocemente che sembra che il clone abbia una consistenza propria.
Il clone utilizza tutte le tecniche di Vincent, ma a contatto esplode in un piccolo vortice.
Una volta esplosa, Vincent acquisisce l'esperienza ottenuta dalla copia. [Utilizzabile 3 volte a combattimento]
 
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† Yuffie
view post Posted on 10/10/2009, 13:27




Il rumore dei passi pesanti risuonava in quell'oscurità, ormai era prossima alla meta, se lo ricordava bene, sperava di arrivare in tempo per aiutare Vincent, chissà cosa gli stava succedendo, sempre se gli stava succedendo realmente qualcosa... Magari le sue erano preoccupazioni vaghe, irrilevanti, ma magari egli ora si agitava nel dolore proprio come Maew prima che partisse. La sua mente si stava sgombrando ora ricordava dell'urlo che all'inizio della sua corsa aveva udito!

"Oddio! Fermatelo! Fermatelo!"

Risuonavano nella sua testa picchiando su ogni angolo della sua mente... Fermare? Chi dovevano fermare? Cos'era successo al campo? E se fosse rimasta, cosa avrebbe visto? Doveva tornare indietro?
.....
.....
.....
No! Ella avrebbe continuato a correre, era più importante il suo compagno di viaggio, non importava, certo; forse se avesse visto ora avrebbe qualcosa di concreto tra le mani, ma non serviva usare i "se"... Ormai si erano bruciati nella corsa, e non poteva aspettare altro tempo, era vicina, riconosceva il luogo, gli alberi che ospitavano il mostro durante il loro scontro... Era vicina...
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 10/10/2009, 15:46




I dubbi turbinavano nella mente della giovane sussurrando le pegiori paure e animando i più oscuri incubi. Ayame scacciò simili pensieri, ormai la sua decisione era presa: avrebbe raggiunto il demone il più presto possibile. Non sarebbe occorso ancora molto tempo, era vicina. Ma ogni volta che si aspettava di essere arrivata si ricordava che mancava ancora strada con delusione. E il tempo ancora una volta pareva estendersi, rallentare. Sarebbe mai riuscita ad abituarsi a quel luogo? Poteva forse qualcuno mai abituarsi? Il silenzio che tanta vita dava alle paranoie accompagnò la vampira per tutto il tempo necessario a giungere dal demone. E, finalmente, lo vide.
In piedi. Immobile. E ad arma estratta puntata verso la testa. Sguardo vacuo, braccio incerto, sangue sul viso. In terra la carcassa del mostro, immobile naturalmente. La machia sul braccio si era evidentemente estesa e se il demone avesse remuto nuovamente il grilletto avrebbe rischiato la vita...

...
...
...

Non riusciva. Sembrava che ogni tecnica, ogni capacità, ogni sicurezza gli fosse stata sottratta. Con sconcerto guardò il suo nemico ergersi con la coda ritta verso il cielo, disarmata. Era vicino, pochi metri. Quattro, tre. Forse meno. Poteva sentire l'odore della creatura, i suoi versi. La poteva osservare in tutta la sua stupenda maestosità, per quanto ferita e dolorante. Vincent fuggì cercando riparo dietro ad un albero. La paura cresceva e mutava in autentico terrore. Non vi era via di scampo? La coda della creatura comparve ad un metro da vincent, dal'alto. Si era arrampicata e di nuovo e ora era sopra di lui. Il tentacolo scattò mirando al petto del demone...
 
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Joker™
view post Posted on 11/10/2009, 00:41




Nulla. Il clone non funzionava, proprio come temeva.
Ora il mostro sembrava carico di un nuovo vigore ed era pronto a sferrare il prossimo attacco.

*Come diavolo fa?!*

Evitò il primo attacco nascondendosi dietro un albero, poi rivide la coda sopra di lui, a circa un metro di distanza: con uno scatto riuscì ad evitarla.

Doveva pensare, c'era poco tempo, ma se non capiva la situazione avrebbe sicuramente rischiato la vita: come poteva il mostro essere "immune" ai suoi attacchi, e l'unico ad essere colpito era lui, senza che il mostro si fosse mosso?
I suoi dubbi iniziali diventavano man mano certezze, ma non si spiegava tutto ciò: come poteva colpirsi da solo, senza accorgersene?

*E' impossibile, ma non c'è altra spiegazione. Cosa dovrei fare adesso? Non posso sparare, non posso trasfrmarmi, ne utilizzare le mie abilità.
Nessuno verrà ad aiutarmi, e sinceramente non mi va che qualcuno rischi la vita per me...quindi è meglio che trovi un buon piano...*


Come prima cosa rinfoderò la Cerberus: l'arma era inutile e se era davvero come temeva, era più utile rinfoderata.
Il caricatore era vuoto, dopo aver sparato l'ultima raffica non lo aveva ancora sostituito: meglio così, non avrebbe rischiato.
Era sicuro che tutto quello che stava accadendo era colpa del veleno, probabilmente si trovava all'apice del suo effetto: l'unica cosa che poteva fare era aspettare che si attenuasse, per pensare ad una controffensiva.

*Detesto questo tipo di cose, ma per ora non posso far altro che scappare ed evitare gli attacchi di questo mostro...*

Così restò fermo e disarmato aspettando gli attchi del mostro, pronto ad evitarli.
 
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† Yuffie
view post Posted on 11/10/2009, 18:39




Ed ecco che, dopo quella lunga corsa, finalmente era arrivata dove ella aveva lasciato il demone qualche tempo prima. Era ancora come ella lo aveva lasciato... No, non esattamente, puntava la sua stessa arma alla sua testa come se tentasse il suicidio. Era distante, non sarebbe riuscita a fermarlo se egli avesse sparato, le energie le mancavano e le gambe iniziavano ad urlare tanto era forte il dolore che sentiva. Riprese a correre verso di lui. Doveva arrivare prima che egli sparasse, ed immobile sembrava volerlo fare.

La carcassa del mostro era come la ricordava, putrida ed immobile, adagiata sul terreno nella stessa ed identica posizione dell'ultima volta... Eppure Ayame diffidava ancora, sia sulle sue carni sia sulla sua morte. Certo, che fosse stesa esanime era ovvio, eppure il timore non l'abbandonava mai... Le era impossibile fidarsi anche un minimo di ogni sue teoria.

Ormai era arrivata accanto a Vincent, era fermo, quasi come una statua, con la sua amata pistola puntata, forse non l'aveva sentita, forse non poteva sentirla. Non lo sapeva, di certo non poteva attendere che egli cambiasse atteggiamento, magari avrebbe premuto il grilletto entro pochi istanti. Gli arrivò a qualche passo di distanza, lo vedeva di spalle, nonostante riuscisse a vedere anche parte del braccio che puntava l'arma. Non appena gli fu a pochi centimetri gli roteò attorno per raggiungere il suo viso. Era insanguinato, aveva una ferita sulla testa e il suo odore era stato coperto dalla polvere da sparo, eppure ora lo sentiva, quell'inebriante sapore del sangue.

Ebbe degli spasimi, dovette stringere i pugni per trattenere i suoi istinti... E come se non bastasse era debole, affamata, stanca... Poteva assaggiarne anche solo un poco...NO! Doveva fermarlo, quell'arma non le piaceva, e nonostante lei bramasse sangue ora -senza saperselo spiegare- voleva solo salvare la vita del demone. Posò una mano sull'arma di Vincent spingendola con forza per toglierla dalla sua testa.

Vincent...

Lo chiamò, un gesto forse inutile, eppure doveva provarci! Magari una voce famigliare sarebbe stata in grado di svegliarlo da quell'apparente coma. Oppure egli avrebbe potuto reagire colpendola con ferocia non riconoscendola. Era un gesto irresponsabile, ma l'unico che realmente vedeva concreto... Era dinanzi a lui, e lo fissava negli occhi.

"Svegliati..."
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 11/10/2009, 18:58




Vincent continuava a ricambiare uno sguardo vacuo, privo di qualsiasi emozione. Immobile, solo il suo braccio armato tremava e scattava in risposta a chissà quali stimoli. Poteva sentirla? Forse. La mano della fanciulla si posò sull'arma, cercando di scansarla e al contempo cercò di farsi largo nella mente annebbiata del giovane con la propria voce...

...
...
...

Il ragno attacava furiosamente ma con agilità il demone riuscì a schivare ogni attacco. Uno, due, tre... Non riusciva a rispondere alla minacia ma almeno poteva evitare di esserne colpito. Fino all'ultimo colpo alla schiena. Ruzzolò in terra e svenne. Per quanto? Secondi, minuti , ore... Vincent non sapeva darsi risposta. Del ragno pareva non ci fosse più traccia, ma al suo posto una nuova eppur conosciuta presenza...
Una mano si posò sulla sua arma. Una voce lo chiamò. Due occhi fissarono i suoi. Con orrore e disgusto il volto di Hojo comparve di fronte ai suoi occhi con sorriso maligno e sguardo deliziato. Per quanto irreale potesse essere la situazione il demone non riusciva a non pesare quanto gli paresse reale, presente. L'odore... L'odore era strano. Lo aveva già sentito. Non era di Hojo... Eppure per quanto improbabile Vincent non riusciva a non credere ai suoi occhi e alle sue orecchie. La vendetta era così vicina... La confusione tornò a regnare nella testa del giovane sconvolto dalla tossina, dai sensi alterati, dai tristi ricordi...
 
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Joker™
view post Posted on 14/10/2009, 19:02




Evitò gli svariati attacchi del mostro. Pensava di potercela fare finchè non sentì una fitta dietro la schiena: un dolore acuto che lo fece svenire.

*E'...finita...?*

Vagò con la mente in ricordi tormentati: pensava ad Ayame e a dove potesse trovarsi ora, pensava al motivo per cui era entrato a far parte di questa missione, pensava...pensava e i dubbi tormentavano la sua mente, finchè non si svegliò.
Subito di scatto si alzò temendo un nuovo attacco del ragno, ma di questi nemmeno la traccia: era sparito, non sapeva come o perchè ma il il mostro non c'era più.

Ad un tratto una mano si poggiò su di lui si girò ed in quel momento la sua mente era sull'orlo di esplodere: Hojo lo fissava ghignando e chiamandolo...
Che ci faceva?! Era tutto un suo piano? Era una trappola?


E' tutta opera tua?!

Stava per sparare, cedendo alla rabbia e alla vendetta, ma fu una cosa particolare che lo bloccò: l'odore.
Non era il suo...era un odore familiare...sapeva di averlo gia sentito ma non si ricordava da chi.
Allora quello non era Hojo? O era solo un modo per ingannarlo?
Ancora domande, dubbi e misteri.

*Pensa Vincent..pensa...*

Era un illusione? Era probabile.
Perchè Hojo sarebbe dovuto sbucare dal nulla in quella foresta sperduta e dimenticata? E l'odore...era troppo familiare per essere quello del vero scienziato.
Un' allucinazione causata dal veleno ovvio.
A questo punto si chiedeva se il ragno era davvero reale, se nella realtà aveva solo sparato a degli alberi.

*Bene...restiamo calmi...*

Gli occhi rossi di Hojo non gli davano fastidio, sapeva che era una sorta di distorsione della realtà: doveva resistere alla vendetta; era difficile ma doveva farlo.
Abbassò il braccio e lasciò cadere la Cerberus.
Continuava a guardare gli occhi di Hojo...occhi rossi...simili a quelli di Ayame...quanto voleva fosse li con lui in questo momento...
 
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† Yuffie
view post Posted on 14/10/2009, 19:26




Rimase impassibile per qualche istante, ferma spingendo con forza il braccio, sembrava fare pressione, come se la volontà di Vincent -se così si poteva definire- mantenesse il braccio saldo puntato alla sua testa. Non sapeva cosa fare, il demone non sembrava riprendere conoscenza e i suoi occhi vacui fissavano il vuoto come in una specie di trans... cosa poteva fare? Cosa DOVEVA fare? Non lo sapeva, aveva paura di sentire il proiettile partire, di vedere la vampata di fuoco e poi il colpo fatale ferire il ragazzo dallo scarlatto manto, no...doveva fare qualcosa. Con forza tentò di interporsi tra la pistola sostenuta dal braccio e Vincent, e con grande sforzo ci riuscì, ritrovandosi la pisola puntata alla nuca ed il mento quasi appoggiato alla spalla destra di Vincent. Se l'arma avesse sparato avrebbe colpito prima lei e forse avrebbe fermato il colpo se avesse indurito il sangue al giusto momento, Forse sarebbe solo stato un suicidio, ma non avrebbe accettato di vedere morire -di nuovo- una persona a lei strettamente legata davanti ai suoi impotenti occhi...

Vincent... svegliati...

Appoggiò una mano sul petto del ragazzo per cercare il suo cuore, nascosto sotto strati di vesti... batteva, anche velocemente, come se fosse in perda ad un incubo, come se qualcosa lo turbasse e lo agitasse. Forse erano tutte sue conclusioni sbagliate ed affrettate, ma era come se ella potesse percepire lo stato d'animo del ragazzo, disorientato ed impotente di fronte a quel coma simulato probabilmente dal veleno.

E' solo un brutto sogno...

Lo sussurrò a se stessa, come se tentasse di rialzare il suo morale, ma nel contempo era cio' che avrebbe voluto dirgli, se solo fosse stato sveglio, se solo potesse sentirla... Questo...tutto questo sarebbe accaduto solo se ella avesse avuto un rapporto strettamente più intimo con il ragazzo, cosa che non sarebbe mai accaduta, siccome Ayame non desiderava più avere qualcuno vicino come egli prima ancora... No, doveva rimanere sola, solo nella sua solitudine trovava la forza di andare avanti... Eppure non poteva sopportare di vedere il demone in questo stato. Le lacrime iniziarono a bagnarle gli occhi, offuscandole un poco la vista, il quanto bastava a lasciar cadere una o due lacrime, nulla di più, due lacrime che solcarono il suo viso con intenso dolore, come se corrodessero le sue fredde carni... Ma bastarono pochi attimi per ricacciare con forza le lacrime -indietro- da dove esse erano sbucate...
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 17/10/2009, 18:24




Hojo sorrideva malevolo allo sguardo turbato del demone. Una risata appena sussurrata si diffuse grazie ad un inspiegabile e misterioso eco. Il suono si fece sempre più forte, sempre più alto fino a coprire qualunque altro rumore. Solo risa. E, all'improvviso, silenzio. Hojo fissava gli occhi di Vincent, divertito. Forse per la situazione, forse perché già pregustava quello che stava per fare...

Lo sai... Qualunque cosa tu faccia... Qualunque cosa tu possa mai tentare... Nulla mai cambierà. Nulla!

A quelle parole una nuova figura comparve fra le ombre. La figura di una donna che il demone mai potrà dimenticare: Lucrecia. Il era suo volto triste ed insicuro, i suoi passi incerti. Lentamente si avvicinò ad Hojo e lasciò che quest'ultimo l'abbracciasse. Era evidente che non lo faceva perché lo volesse, sembrava che fosse quasi costretta da una forza superiore. Il sorriso del folle scienziato si fece ancor più radioso.

Lei è mia...

Tutto divenne sempre più nero mentre Vincent non riusciva a muovere neppure un muscolo. Il paesaggio, Lucrecia e, per ultimi, i gelidi occhi di Hojo. Poi più nulla.

...
...
...

Erano finalmente arrivati gli altri. Tefar, Weyk, quattro uomini della ciurma e due medici. Non avendo cure adatte avevano subito inneittato forti tranquillanti e sonniferi e, per ora, parevano avere effetto. Fortunatamente dai sintomi dichiararono di poter ristabilire il giovane e di disintossicarlo in breve tempo. Fra qualche ora sarebbe tornato al pieno delle proprie energie.
Nel frattempo Tefar, Weyk e Ayame ebbero da discutere. Raccontarono del mostro, dei simboli e dello scontro. Forse parti della creatura erano mangiabili, forse no, i medici erano impegnati col demone e avrebbero controllato dopo. Weyk era dell'idea che prima partissero meglio sarebbe stato, anche se non poteva ignorare la civiltà qui presente. E la nave ancora fuori uso. Forse avrebbero dovuto fare ritorno con mezzi e uomini più adatti data la grande pericolosità del luogo. Decise di andare a parlare coi suoi superiori e tornò al campo lasciando i presenti sul posto per non aggravare col viaggio le condizioni del ferito sotto sedativi. Tornò solo dopo qualche ora, quando ormai anche Vincent era cosciente.


La missione prosegue. Tutti i presenti tranne i medici sono assegnati al nuovo incarico: indagare sui misteriosi segni. Guiderò personalmente la spedizione, pretendo assoluta fedeltà e pronta risposta ai miei ordini. 03585, ti senti in grado di proseguire?

Il demone era ancora affetto dagli effetti anestetici dei medicinali ed effettivamente era intontito. Per il resto però era effettivamente sano ed in forma.
 
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Joker™
view post Posted on 18/10/2009, 10:49




Hojo parlò..ma la sua voce non gli arrivò nitida, probabilmente perchè in questo momento era bloccato dalla vista di Lucretia: aveva uno sguardo nostalgico, e la sua visione lo fece sobbalzare.
Lo scienziato l'aveva presa con se e lei restava immobile e si era lasciata abbracciare: sembrava non volesse tutto questo, come se fosse costretta.
Non disse nulla la ragazza, ma i suoi occhi erano più loquaci dello scienziato, che continuava a parlare.

All'improvviso sentì perdere le forze e gli sembrò di svenire.

*No di nuovo!*


Secondi, minuti, ore..il tempo non aveva senso...sentiva delle voci, tante voci, la testa feceva male, come se un pazzo con un martello la stesse picchiando.
Aprì gli occhi, lentamente, e vide delle figure offuscate davanti a lui: si agitavano come se avessero visto un fantasma.
Pian piano la vista tornò nitida e vide i volti delle persone: li aveva gia visti sulla nave.
Quindi l'incubo era finito?

Era sdraiato, probabilmente quelli che dovevano essere stati dei medici lo avevano curato.
Si alzò, ringraziò gli uomini che aveva intorno e si allontanò, forse per un primitivo istinto di controllare se ancora fosse vivo.
Fece qualche passo poi cadde in ginocchio: di sicuro i medici gli avevano iniettato dei sedativi, perchè le gambe tremavano un pò e si sentiva come intontito.
Si rialzò e più lentamente si appostò vicino ad un albero, appoggiandosi con la schiena: erano tutti li, tutta la ciurma era nel bosco.
Poteva scorgere Ayame, il vecchio, e Weyk discutere sicuramente dello scontro con il mostro, vide molti uomini agitarsi, e un gruppetto di medici passare.
Li fermò e chiese cosa fosse successo, perchè era stato bloccato, e quello che sembrava il più anziano gli rispose:


Ti stavi puntando la tua stessa pistola contro la tempia! Cos'altro avremmo dovuto fare?

Ma come? Impossibile! Se ne sarebbe accorto se lo avesse fatto. Eppure la pistola l'aveva gettata...A meno che il veleno gli aveva creato le illusioni nella mente facendolo combattere in una specie di incubo, mentre nella realtà succeda altro...
Notò la carcassa del mostro: era immobile come era stata lasciata dopo lo scontro insieme ad Ayame. Allora non era davvero successo nulla, il mostro non si era mai mosso...

Quindi anche Lucretia era un'illusione....



La missione prosegue. Tutti i presenti tranne i medici sono assegnati al nuovo incarico: indagare sui misteriosi segni. Guiderò personalmente la spedizione, pretendo assoluta fedeltà e pronta risposta ai miei ordini. 03585, ti senti in grado di proseguire?


La voce squillante di Weyk fu come un esplosione nelle orecchie di Vincent, che strizzò un pò gli occhi da dolore.
Fu improvvisamente ricatapultato nella realtà: la missione.
Weyk voleva indagare sui simboli: Ayame e Tefar gli avevano detto tutto e quindi era sicuramente aggiornato sui fatti.
Perfetto, anche lui voleva indagare, proprio per quello era rimasto nella foresta, in modo da far tornare tutti in quella posizione.


Mi sento in ottima forma. Le chiedo solo qualche minuto per ristabilirmi con gli anestetici.
 
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134 replies since 24/6/2009, 18:57   1648 views
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