Addestramento Vox Arken Teophrasticus
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*Era stato un lungo viaggio per lei... passare inosservata nella folla, durante svariate rivolte non era affatto facile, ma adesso era arrivata nelle lontane terre dell'Ovest.
Si rese conto poco a poco di quanto la guerra avesse lacerato queste terre...
Donne che stringevano bambini spaventati, mentre i soldati impassibili si mobilitavano sui fronti in guerra, marciado silenziosi nelle piazze...
Chiese poche informazioni, non le piaceva parlare con la gente, tanto meno quella sconosciuta...
Passo dopo passo, man mano che la luce si offuscava e scompariva nell'orizzonte Ayame arrivo' nelle terre abbandonate...
Non si stupì vedendole, erano perfettamente descritte nel loro nome "Terre Abbandonate"...una landa desolata e malinconica... *
"Eccomi arrivata... divertente, non è troppo diverso dal luogo che chiamavo casa... è solo meno freddo...ma sempre buio...tanto buio...ringrazio la mia vista che mi permette di vederci bene...
Altrimenti potrei anche perdermi...
Questo posto di familiare ha solo il silenzio..."*Penso' mentre piano iniziava ad intrufolarsi in un'oscurità perenne...
Rimase ferma in un luogo non troppo illuminato, tolse così il suo mantello...
Ora i raggi della stella non avrebbero infastidito la sua pelle....
Si guardò attorno, nulla, solo una landa desolata...
L'aria era pestilenziale, ma in fondo il suo corpo non necessitava di respiro... nonostante avesse quella brutta abitudine di farlo sempre...
Ricomincio' a camminare, in modo di restare in un luogo almeno poco illuminato... Infatti non si accorse di aver iniziato a camminare su un terreno scivoloso ed umido...
Si guardo' i piedi...*
Paludi...*Torno' indietro suoi suoi passi.
Le scarpe erano umide e sporche di fango, ogni passo lasciavano un piccolo segno...
Decise quindi che il luogo desolato e pestilenziale di prima sarebbe stato perfetto per accamparsi, ed aspettare quella figura scura che sapeva la cercava.
Non sapeva nulla dell'uomo che a breve si sarebbe presentato... Solo il nome... ma non sarebbe bastato per farsi un quadro generale della situazione.
Sorrise avidamente fissando il buio, come se quel buoio fosse solo suo, e solo lei potesse permettersi di sorridergli.*
E adesso aspettiamo... tanto ne ho di tempo da perdere nella mia eternità...*Questa volta dipinto sul suo viso fu un sorriso gelido... triste... Quella malinconia che sembrava seguirla ovunque... Quasi fosse un cane che fedelmente segue il suo padrone...
Si sedette a terra, sulle polveri luride del terreno. Poso' accanto a lei la sua falce, mentre con un lembo del mantello inizio' piano a lucidarla.
Non era il metodo migliore per passare il tempo...ma era l'unico che conosceva...*