La Grigia Città

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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 13/6/2009, 10:18




*Da Terre dell'Ovest, Terre Abbandonate*

Finalmente era arrivato. Il viaggio era stato lungo ma, fortunatamente, privo di inconvenienti. Sembrava fosse passato solo un giorno da quando aveva incontrato la ragazza, eppure erano già passate settimane. La prima era andata persa per le cure mediche necessarie a ristabilirsi. La seconda per condurre le proprie ricerche. Le ultime due per raggiungere il più grande centro abitato in zona, Fog City.
Di certo la città non sarebbe stata mai famosa per la sua ricchezza: Le case e la popolazione sembravano perfettamente in sintonia con la desolazione che circondava la città. Le ombre regnavano in questa città, vagamente disturbate dalla lontana luce della piccola stella che osava sfidare le tenebre fino a qua. Eppure, nonostante i sui pallidi raggi riuscissero vagamente a strappare il dominio assoluto all'oscurità, il freddo pungente colpiva a ritmi irregolari guidato dalle forti raffiche di vento che colpivano tutta la città.
Con pesanti passi Vox avanzò incurante dei polveroni sabbiosi che, impietosi, continuavano ad insidiarlo da quando si era messo in cammino. Non sembrava esserci guardia alcuna, o almeno così sembrava visto che nessuno si fece avanti per controlli, perquisizioni o pedaggi di sorta.


"Meglio così. Meno sono i controlli meno darò nell'occhio..."

Avanzò fra quelle grigie case che parevano tutte avere lo stesso aspetto. Nessun colore, nessun segno di vita... Qui sembrava regnare solo la disperazione. Con un certo sdegno per la popolazione locale Vox si diresse verso quella che pareva essere una locanda, o almeno così a lui sembrava... Non era ancora certo degli usi e costumi del mondo e poteva pur sbagliare.
Entrò. Una piccola stanza, per lo scopo a cui adibita. Non più di tre tavoli, qualche sedia ed un bancone, qualche quadro di poco conto alle pareti, uno squallido barista dalla pancia gonfia e dei clienti che avevano più alcol in corpo che nelle botti di tutta la taverna. Al suo entrare solo il barista alzò il capo facendo un cenno di saluto, anche se lo sguardo non pareva affatto amichevole. Si avvicinò e parlarono per un poco, rapidamente. Nessuno dei due aveva interesse a parlare a lungo e trovarono facilmente un accordo. Un piccolo alloggio al secondo piano per poche monete, Vox non avrebbe potuto desiderare di meglio. Salì al secondo piano ed entrò nella sua misera stanza. Un vero tugurio, ma per quella cifra e visto il posto non si poteva certo aspettare di meglio. Sistemati i pochi bagagli si sdraiò infine sul letto, incurante della scarsa igiene che la stanza dimostrava, e si addormentò per prepararsi alla giornata di domani. Sarebbe stato un sonno leggero, non si fidava della gente locale...


Edited by Count Cidolfas Orlandu - 13/6/2009, 17:51
 
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† Yuffie
view post Posted on 14/6/2009, 20:46




Era passato del tempo dallo scontro con quello strano essere, ma sino ad allora non aveva perso nemmeno un suo spostamento, nemmeno il piu' piccolo particolare...
Era attratta da quell'essere tanto misterioso, l'eccitazione di avvicinarsi sempre piu' a quello che poteva essere il suo carnefice...
Adorava quella sensazione di paura e di curiosità che la circondava ogni volta quando Vox sembrava quasi scoprire del suo inseguitore...

Dopo un lungo viaggio, arrivò in una città, abbastanza grande...
Sino ad allora non si era cibata, infatti le energie tendevano a lasciarla... Delle volte capitava che le gambe cedessero, altre volte che la vista si annebiasse, ma non aveva mai perso di vista il suo obbittivo, nonostante molte volte scompariva all'orizzonte.
Qui la luce era soffocata dalla nebbia, eppure era chiara, stranamente chiara, ma era normale stupirsi di quel chiarore essendo nata e cresciuta nelle terre del Nord; le terre piu' buie del mondo per ora conosciute...
Si mise il capuccio sulla testa, coprendo con la sua ombra il viso, e cammiando a capo basso seguì ancora quell'uomo...

Lo vide entrare in una locanda... una locanda squallida...dava proprio l'idea di essere una baracca, sia esternamente che internamente.
Non volle entrare, avrebbe attirato gli occhi curiosi della gente, in pochi erano abituati a vedere una ragazza aggirarsi con una falce in mano, una falce ancora sporca del sangue di Vox.
Non voleva pulirle quella lama, quel rosso le piaceva, nonostante ora fosse piu' vicino al nero... quando non ricordava l'odore del suo nemico le bastava annusare quel sangue, tal volta lo assaggiava piu' eccitata di prima, bramava quel sangue, diverso da quello sino ad ora mai assaggiato...
Dicono tutti che il sangue umano è dolce, bhe, se questo era sangue umano non era affatto dolce!

Aspettò nel silenzio che passasse qualche ora, per poi avvicinarsi al retro del locale, dove con qualche balzo riuscì ad entrarvi, senza troppo sforzo, attraverso una piccola finestra posta sul corridoio delle camere.
Ci mise poco a trovare quella del suo nemico, cercò quello che doveva essere il foro della chiave, e cercò di spiare il suo nemico, peccato che la chiave fosse nella serratura e non le dava modo di vedere nulla.

"pazienza... ci sarà pure una finestra che dà sull'esterno nella camera..."

Uscì dalla stessa finestra dalla quale era entrata, e con scatti decisi, come un'ombra silenziosa, si trovò su una facciata della locanda dove non dava troppo spettacolo alla gente, anche se sino ad ora non ne aveva incontrata, sembrava proprio una città fantasma...
Ed eccolo! Era impossibile non riconoscerlo...
Il cuore le rimbombava nel petto, veloce, eccitato... Un misto stra paura e piacere. I brividi le salivano su per la schiena...
Che cosa stava facendo quell'uomo? Cosa stava escogitando in quell'angusto angolo di mondo? Chi era...?
Ayame voleva delle risposte, ed era certa che le avrebbe avute...un giorno...
la nebbia del luogo l'abbracciva dolcemente, cullandola nel silenzio di quella giornata, sembrava volerla proteggere da quel sole che aggressivamente la colpiva ovunque...
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 14/6/2009, 21:20




Non riusciva a chiudere occhio... Una sensazione sgradevole gli impediva di concedersi il meritato riposo. Si alzò di scatto, stizzito. Controllò la porta, la serratura, i cardini... Tutto a posto. Passo dunque alle pareti... Al tocco pareva solida, al battere rispondeva con rumore sordo... era robusta e non pareva celaare ne passaggi ne spioncini nascosti. Passò dunque alla finestra e poi sarebbe passato a pavimento e soffitto. Il vetro andava bene, per quanto spor...

Era lei! No... Forse no...

Gli era parso di vedere la sua figura ma non poteva esserne certo. La nebbia... il mantello... il vetro sporco... Non poteva averla vista davvero. Eppure...
Sprangò la finestra. Si concentrò sul pavimento, che sembrava in ordine. Proprio quando stava per passare al soffitto trovò una piccola fessura... una botola! Forse l'avrebbero usata gli "inservienti" dell'hotel... La bloccò con un mobile. sebbene si aprisse dall'altro lato con sopra un armadio non avrebbero potuto certo passare. Infine il tetto che, per quanto lercio, non pareva nascondere alcun segreto. Quindi si sdraiò nuovamente sul letto con diversi fogli in mano, incapace di prender sonno. Sfogliandoli attese. Non sapeva chi o cosa ma di certo quella notte qualcuno era intenzionato a fargli visita...
 
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† Yuffie
view post Posted on 14/6/2009, 21:33




Fissava inquriosita quell'uomo, mentre con fare diffidente scrutava ogni singolo dettaglio della camera... sembrava iquieto, timoroso... come se dovesse nascondere un grande segreto.
Ad un tratto ecco, avvicinarsi alla finestra, Non ebbe che un attimo velocissimo per saltare velocemente sopra la finestra e attaccarsi al tetto, cercando di non essere scoperta.
La mano scivolava, aveva paura di cadere ed essere scoperta, ma non accadde...Vide solo strani movimenti del vetro, e qualcosa che sembrava coprire piccole parti, forse spranghe, chissà.
Risciese lenta, non appena fu certa che l'uomo si fosse tolto, ringrazio' per la prima volta il suo essere vampiresco.

"Per quanto sia stupida come cosa non posso fare altro che provarci... forse sarà la mia rovina... ma non importa..."

Scese lenta per ritrovarsi in strada... ancora nessuna traccia di vita, solo silenzio e nebbia... vuoto...solo un enorme vuoto doloroso...
Tornò sul retro della locanda, dove nuovamente scattò per entrare nel buio corridoio delle camere.
Passo dopo passo eccola davanti alla camera... Non poteva fare altro, bussò... lentamente, emettendo abbastanza rumore.
In quel momento tutto sembrava rallentarsi, il suo cuore batteva all'impazzata, ma sembrava essere lento come non mai, sembrava volerle uscire dal petto talmente i suoi palpiti erano violenti...

Bum! Bum!

Quanto tempo ci sarebbe voluto prima che quella porta si sarebbe aperta davanti a lei, lentamente, forse cigolando...
Pochi secondi, al massimo pochi minuti...

Bum! Bum!

Era vicina a quella che era la creatura piu' spaventosa che avesse incontrato, talmente regolata ed impassibile...
Eppure la sua paura era talmente eccitante da coprire ogni altra sensazione... sangue, sentiva il suo sangue...lo voleva, ora...
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 14/6/2009, 22:10




Toc.... Toc... Toc...
...
...
...

Ecco il suo ospite. Ma come riceverlo? Se fosse arrivato per altre vie avrebbe potuto usare metodi sbrigativi ed efficaci. Ma bussare alla porta... Non poteva farsi notare inutilmente e non poteva neanche pensarci troppo. Il tempo scorreva... Era ancora immobile sul letto. Quanto tempo era passato? Minuti? Un rapido sguardo all'orologio gli diede la risposta:

5 secondi.

Cercò di calmarsi. Il sonno, la stanchezza e gli ultimi eventi gli avevano sottratto la sua più grande qualità e doveva recuperarla... Si concentrò, ignorando i secondi che passavano... Cercò la calma la freddezza... Quello stato in cui ogni possibilità veniva vagliata in attimi di secondo, quella condizione che rendeva chiare le risposte e le giuste mosse da fare... Quella razionalità che tanto lo cantraddistingueva...

8 secondi.

Era pronto. Silenziosamente scese giù dal letto. Non aveva vestiti addosso, neppure la maschera. Avrebbe voluto prenderla ma era distante e non poteva perdere tempo. Per fortuna Gift's Ungiven, la sua fedele arma, era a portata di mano. Rapido si accostò alla porta, dando la schiena al muro accanto ad essa. Dal nudo corpo, lucido per il lieve sudore che ne imperlava la pelle, fuoriuscivano diversi tubi da molte parti del corpo, in particolare alla nuca, al collo e alle tempie. Tecnologia e medicina, fuse in un'unica entità... Un bizzarro accostamento. Alcuni avrebbero potuto rabbrividire alla sua vista, altri avrebbero visto la perfezione...

9 secondi.

L'attesa era infine giunta al termine. Aprì finalmente la bocca, la scelta era compiuta. Una voce profonda, decisa, minacciosa...


Chi è?

Edited by Count Cidolfas Orlandu - 14/6/2009, 23:25
 
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† Yuffie
view post Posted on 14/6/2009, 22:19




Ascoltò silenziosamente i passi dell'uomo, silenziosi, delicati, sembravano non toccare in modo troppo deciso il suolo, che certamente doveva essere vecchio e scricciolare invece.
Una voce... era la sua.. questa volta però no nsembrava camuffata... non sembrava coperta da altro.
Era interessante, quella voce, le piaceva... sapeva di minaccia quella domanda, e questo le piaceva ancor di piu.

...
...
...
La cameriera...
...


Rispose ironica e beffarda, mentre aspettava che la porta si aprisse...
Chissà se Vox avesse capito che era lei o meno, le piaceva immaginare nella sua testa la reazione, la paura, l'interesse, qualunque sentimento avesse potuto provare, qualunque reazione.
Si divertiva a vedere se aveva azzeccato quella sua idea o se invece era errata. Avrebbe presto avuto risposta...
Il cuore sembrava coprire ogni rumore, persino la sua voce riuscì a malapena a sentire...

BUM! BUM!

Aumentava, ogni minuto di più, sembrava scoppiare, faceva quasi male.
Batteva...batteva veloce come non mai, ma lento... troppo lento per quegli istanti maledettamente infiniti.
Adesso mancavano davvero pochi secondi, e sarebbe stata davanti a quell'uomo..
Cosa sarebbe accaduto?
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 14/6/2009, 22:40




Era lei, non c'era dubbio. Era la sua voce. Perchè era lì? Non poteva saperlo, non ancora. Avva intenzioni ostili? Era più prudente supporre di si. Come avrebbe dovuto agire?
Avrebbe potuto aprire la porta, balzarle addosso e farsi dire... No, non poteva funzionare. Probabilmente sarebbe sparita come le volte precedenti.
Avrebbe potuto attaccare direttamente con un attacco batterico... No. Non aveva la sua maschera e non poteva avere la certezza di riuscire a colpirla. In fondo sapendo la sua identità non sarebbe stata colta di sorpresa.
Avrebbe potuto dirle di andare via... Ma così si sarebbe risolto in un nulla di fatto. Non avrebbe scoperto niente. O le avrebbe dato più tempo per aggredirlo dandole un ulteriore vantaggio. Certo, se era lì di tempo ne aveva già avuto quanto ne voleva...


Avanti.

Era all'angolo, dando la schiena alla porta. Di fronte a sè un tavolo con sopra la maschera e Gift's ungiven. Non si era vestito, era solo una perdita di tempo in un momento tanto delicato.
Era vicino alle sue armi. Era allerta e non aveva dubbi sulle proprie capacità. Conosceva la sua avversaria e non la sottovalutava. Controllava la situazione, andava bene così.
Che entri... Che giochi lei per prima le sue carte...
 
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† Yuffie
view post Posted on 14/6/2009, 22:48




Ed ecco di nuovo quella voce, le piaceva troppo quel tono sinistro...
Un passo lento, la porta che lentamente si lasciava andare scivolando quel poco che bastava per acconsentirle di entrare.
Era strano vederlo là, nudo... Notò subito che svariate cose erano posate alla rinfusa per la camera, e la puzza di muffa non potè che disturbare il suo fiuto abbastanza elevato.
chiuse la porta alle sue spalle lentamente, per avvicinarsi di qualche passo a quell'uomo.
Lo guardò inquiriosità, era ancora più strano del solito... quel corpo... eppure non la spaventava, anzi, non le spiaceva affatto.
Si sentì in dovere di togliersi il mantello, appoggiandolo su una sedia accostata al muro.
Erano poche le volte in cui si toglieva del tutto il suo cappotto, che la copriva da testa ai piedi, ora si mostrava in tutta la sua bellezza un vestito gotico, non troppo lungo, merletti e pizzi facevano da padroni, anche qualche croce qua e là.
Fece un altro passo verso di lui...

Accogliete sempre in questo modo i vostri ospiti Vox?

Sorrise come suo solito, in modo freddo e crudele, era divertita da quella insolita situazione, più che essere spaventata mostrava tutto il suo divertimento...
Era divertente essere ad un passo dall'uomo che poteva ucciderla...
Ad un passo dalla morte...

Edited by † Yuffie - 15/6/2009, 12:40
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 14/6/2009, 23:12




Lentamente le mani accarezzarono la perlacea maschera illuminata dalle fioche, quasi assenti, luci. Tastò la perfezione di quel manufatto, sentì il legame che l'univa a quell'oggetto. Era quasi...

Vi fingete spesso cameriera per intrufolarvi nelle stanze altrui?

Una domanda ad una domanda. Non molto cortese ma non era certo interessato a rispettare forma e protocolli. Portò al viso la maschera, i cavi si ricollegarono, i programmi si ripristinarono... Un senso di completezza avvolse Vox che, seppur tentato, non si lasciò andare a quella piacevole sensazione, rimanendo concentrato sl momento, sulla situazione.

Allora? Sono qui. Mi hai cercato, mi hai trovato. Ebbene?

La voce di nuovo artificiale. Si voltò, le mani appoggiate al tavolo, la destra pronta a brandeggiare la letale arma. Il corpo che fra le ombre aveva fuso caratteri umani e disumani. Era in attesa di una sua mossa, pronto a reagire. Il becco pareva sorridere quasi malignamente...
 
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† Yuffie
view post Posted on 14/6/2009, 23:21




Sorrise alla sua prima domanda, ma attese anche la prossima prima di rispondere.
Era curiosa di vedere il volto di quell'uomo, ma in fondo era una scelta del tutto di Vox.

No, non sono solita a fingermi altri... volevo solo essere certa di non destare strani sospetti qui intorno...non sarebbe molto bello... non credete anche voi?
Cosa voglio...? Si, è una buona domanda, ma in fondo voi non avete risposto alla mia, quindi non mi sento tenuta a rispondervi... non adesso almeno, ma avrete risposta...
...Ma posso avvertirvi che non sono venuta con intenti ostili... Nonostante la voglia di vedere il vostro sangue di nuovo è grande...
Ma forse questo voi non lo potete capire... o non come lo capirebbero altri miei simili... se esistono ancora...


Era talmente tanto tempo che Ayame era diventata vampiro, eppure non ne aveva mai incontrato un altro, di certo esisteva, ma ancora non era arrivato sulla sua strada. Tranne....
Fissò Vox, questa volta i suoi occhi non erano freddi, bensì interessati a quell'uomo...
Le piaceva fissarlo, la tenue luce illuminava quel corpo, un corpo mai visto prima, ad Ayame era sempre piaciuto il "diverso".
Appoggiò la sua Falce accanto al cappotto.

Spero la situazione non degeneri, ma questo spetta solo a voi...

Detto questò si avvicinò al suo avversario, o meglio, al suo intrattenitore...
Fece un mezzo sorriso, freddo, crudele, quasi diabolico questa volta, sembrava che dovesse mostrare un suo lato folle, eppure gli occhi mostravano solo il solito sguardo impassibile...

Edited by † Yuffie - 15/6/2009, 12:42
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 15/6/2009, 19:43




Quanto diceva pareva essere vero... Difficilmente avrebbe sferrato un attacco. Era disarmata, lui no. Certo, la falce le sarebbe stata sconveniente in quello spazio angusto... Forse era una buona occasione... Meglio di no. Non avrebbe potuto agire con discrezione si sarebbe di certo fatto notare. Senza perderla di vista e senza avvicinarsi a lei si avvicinò ai propri abiti messi all'angolo seguendo la parete. Una volta presi li indossò con lenti gesti, quasi irritanti.

Sei arrivata fino a qui, non vuoi dirmi i tuoi motivi e non sembri intenzionata a fare alcunché...

Già da prima aveva abbandonato la terza persona, ormai la considerava... inutile. Finì di vestirsi e si avvicinò alla ragazza. Il tono di voce pareva irritato...

Non ho intenzione di provocare un putiferio ma non sono intenzionato ad essere trattato con leggerezza. Sei entrata nella mia dimora, per quanto momentanea e sciatta. Se insisterai a non voler parlare temo che la situazione "degenererà".

Disse l'ultima parola con particolare attenzione, a sottolineare le frasi dette dalla giovane poco prima. Ora il suo aspetto era tornato ad essere lo stesso di quella volta, del loro primo "appuntamento"...
 
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† Yuffie
view post Posted on 15/6/2009, 20:45




Sorrise lievemente ascoltando quello che l'uomo aveva da dirle, un sorriso di scherno, quasi di sfida...
era innervosito, si notava sia dai movimenti che dalla voce, strano, la prima volta le era parso tanto controllato, allora anche lui provava emozioni diverse dalla curiosità...
Le sarebbe piaciuto vedere se quanto detto sarebbe davvero diventato realtà, rimanensdo zitta ancora, ma non era ancora tempo di versare nuovo sangue.

Bhe, vedo che siete impaziente di conoscere i motivi della mia visita, effettivamente sarebbe scortese da parte mia intrufolarmi qui senza alcun invito e non spiegare nemmeno il motivo della mia visita...

Si avvicinò a passi lenti ad una sedia, lo spostò un poco per accostarla là dove poco prima stava in piedi a fissare Vox. Si divertiva a scrutare ogni suo movimento...
Si sedette lentamente incrociando le gambe come è solito farsi in qualunque tradizione ella conosca.

inanzitutto mi piacerebbe presentarmi, l'ultima volta non mi ha chiesto nulla, ed io ho preferito non svelare nulla su la mia identità, ma siccome voi vi siete scoperto di nome mi sembra giusto che lo faccia anche io, il mio nome è Ayame, Ayame Missing, non preoccupatevi non mi aspetto i vostri piaceri per la conoscenza...

Si sentiva dal suo tono di voce che si stava divertendo un mondo, era stata una follia, un'enorme follia avvicinarsi tanto a quest'uomo, ma Ayame era folle... adorava quel rischio, adorava stare sulla sottile corda che la separava dalla follia e saltellarci isistentemente.
Chissà forse un giorno sarebbe cadura, ma non oggi...

Non ho voglia di rigirare attorno al problema, quindi andrò dritta al sodo, sono interessata al vostro essere, non si offenda, ma non ho mai incontrato un uomo quale voi siete, ovviamente se siete umano...
Perciò volevo porle qualche domanda, se sarete così paziente di rispondermi me ne andrò così come sono arrivata, scomparendo, se preferite, dalla vostra vita...


Detto questo il suo sguardo si fisso sugli occhi del suo interlocutore come mai prima, Ayame non guardava mai negli occhi la gente, questa voleva, voleva vedere quegli occhi, anche se ne aveva paura...
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 15/6/2009, 22:12




Le reazioni della ragazza non parevano dettate da razionalità alcuna, sembrava fosse vittima di passioni, emozioni e sentimenti che la legavano e la costringevano ad azioni che forse neanche lei stessa voleva condurre...il suo sguardo inquisitore pareva cercasse qualcosa negli occhi di Vox che, dal canto suo, non nascose nulla. Anche perchè la ragazza non avrebbe potuto vedere altro che tenebre nelle orbite della maschera rapace...

Mi dispiace ma adesso non ho motivo alcuno di rispondere alle tue domande. Sarò felicissimo tuttavia di incontrarti nuovamente fra cinque giorni nel luogo del nostro primo incontro. Lì sarò lieto di rispondere ad alcune domande. Se non hai altri motivi ti chiedo cortesemente di uscire dalla stanza.

Le parole, pur se formalmente cortesi, erano state formulate con un tono di voce che ben poco aveva di amichevole. Vox non pareva intenzionato in alcun modo a voler continuare quell'incontro tanto ambiguo, anzi. Non vedeva l'ora di affrontare nuovamente la donna, sia verbalmente che fisicamente, ma non a quel modo... Le regole le doveva fare lui per poter accettare la vicinanza di un individuo tanto pericoloso...
Il corpo ritto, immobile. Non sembrava intenzionato ad accettare richiesta alcuna. Sembrava pronto a costringerla con la forza a rispettare la propria volontà e, forse, avrebbe preferito ad essere spinto a tanto... cinque giorni sono lunghi e lei poteva essere sua subito... ma doveva aspettare, per ora...
 
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† Yuffie
view post Posted on 15/6/2009, 22:23




Lo fissò nuovamente, inclinò il capo verso la spalla denstra, lasciando cadere una ciocca bionda verso il pavimento.
la poca luce che filtrava dalla finestra rendevano i suoi capelli quasi bianchi, splendenti.

E' divertente sapete? Io ci provo ad essere cortese, in ogni modo, non mi permetto nemmeno di darle del tu, arrivo con le più buone intenzioni, disarmata, nella tana del mio nemico, e l'uniche cose che le mie orecchie odono sono le solite frasi trite e ritrite con un simpatico invito ad andarmene...
Bhe poco male, almeno questa notte potro sfamarmi.
Mi troverete pronta quel giorno, adesso mi vedete stanca, senza energie, non avevo intenzione di cibarmi prima di un'altra settimana, ma devo cambiare i miei piani a quanto pare.
Non posso che andarmene dunque...
Sappia solo che non sono io a sottovalutare l'avversario... Io sono semplicemente folle


Sorrise in modo folle, gli occhi che sembravano voler uscire dalle fessure del cranio, un sorriso a 32 denti più alto sul lato destro della bocca.
Il pallore del suo viso rendeva più spaventoso quel sorriso tetro.
Si alzò riprendendo le sue cose e rimettendosi il mantello in testa.
S'incamminò lenta verso la porta... Un rumore metallico, la porta era stata aperta. Lenta lenta eccola appoggiarsi al muro.
Uscì piano, fermandosi sulla soglia, volse il capo.

A presto Vox

Rigirò il capo dando completamente le spalle al suo avversario, ed alzando un braccio lo salutò in modo beffardo...
Infine se ne andò, strano il pavimento era in legno, cigolava in modo spaventoso al passo di chiunque, mentre Ayame passava invece non si percepiva alcun rumore... solo silenzio...
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 15/6/2009, 22:37




La porta infine si chiuse.
Non aveva risposto, non voleva o non se la sentiva. Semplicemente la guardò, la fissò andarsene per poi non sentirla più dopo che ebbe varcato la soglia, dopo averla richiusa. Che creatura bizzarra... forse era proprio il caso di dirlo: Folle!
Era strano... la mente era annebbiata il corpo... Non sembrava reagire come di consueto. Quando si accorse di alcune misurazioni rilevate dalla maschera capì. E rise. Rise forte, sguaiatamente! Si chinò e rise ancora nonostante il dolore. Lui aveva la febbre! Lui con la Febbre! Che ironia...
Le ferite interne non erano ancora guarite, non del tutto, e con forza si facevano sentire debilitando tutto il fisico. Probabilmente lo sforzo del viaggio aveva riaperto le ferite più delicate. Ecco perchè non riusciva a trovare la sua consueta calma, ecco perchè non riusciva a ragionare a mente lucida... Si trascinò sul letto, a fatica. Doveva assolutamente riposare. Doveva essere pronto fra cinque giorni... Non si chiese neppure se sarebbe riuscito a ristabilirsi del tutto in tempo, semplicemente DOVEVA farlo. Si spogliò e si preparò ad una notte che non gli avrebbe dato pace...
 
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16 replies since 13/6/2009, 10:18   165 views
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