Addestramento Aelon Mizuno, CONCLUSO

Addestramento Aelon Mizuno
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Era parecchio tempo che Ayame viaggiava nelle terre dell'est, ormai le conosceva bene. nonostante i luoghi non li avesse ancora visitati, tutto rimaneva uguale a quelli visitati, era un terra magnifica, ricca di vegetazione...
L'unica cosa che distruggeva quella insolita pace, quella stupenda quiete era la guerra che ormai da troppi anni consumava le anime di questa gente...
Qui la luce della stella era abbastanza frequente ovunque, infatti il sole batteva su Ayame, il cappuccio alzato, come suo solito, la proteggeva, nonostante tal volta il sole colpiva la sua pelle rendendola dolorosa, e creando svariate piaghe dolorose.

Camminando arrivò in una vallata erbosa, un enorme distesa verde, bellissima, peccatto che a breve la distesa sarebbe stata rovinata.
Il vento soffiava forte, prepotente, sembrava voler buttare a terra qualunque cosa fosse sul suo cammino.
Era calma, sapeva che a breve sarebbe arrivato qualcuno, ma non aveva fretta, era abituata ad attendere ora, anche giorni... Aveva sin troppo tempo da perdere... davvero troppo...

Edited by † Yuffie - 20/6/2009, 14:58

[OT/ secondo regolamento il parlato va scritto in colore, quindi nessun problema, ma il pensato va scritto tra ", del tipo "ho sbagliato" e preferibilmente va colorato anche quello ^^ e non c'è bisogno che specifichi che quello che scrivi è del tuo personaggio, come hai fatto ora scrivendo il nome ed il congnome del tuo pg in giallo ^^ /OT]

Ayame rimase immobile, nonostante avessi udito, ed ora visto, quella creatura. Era stranamente calma, il suo essere sembrava combaciare alla perfezione con quelle terre, così belle e verdeggianti.
Ayame invece probabilmente non poteva che apparire come un fantasma, una tetra ormbra che si aggira risucchiando le anime di qualunque cosa sia viva. Effettivamente era così, lei si nutriva della morte degli altri... strano, questa volta il pensiero non le apparve riprolevole...

"Non sono piu' sola a quanto pare..."

Il suo mantello le copriva notevolmente il viso, il poco che rimaneva scoperto era nascosto dall'ombra che creava il cappuccio. Teneva in mano la sua falce, che ogni tanto al contatto con la luce brillava in modo acciecante...
Volle aspettare che quella creature si avvicinasse per prima...

[OT/ ma figurati, l'addestramento serve proprio per ste cose, figuriamoci, nessuna scusa =D va benissimo ^^ /OT]

La fissò un attimo dall'alto al basso, curiosa di scoprire chi avesse davanti.
Sembrava una ragazza normale, eppure non poteva fidarsi, poteva nascondere qualche potere strano che non conosceva...

Bhe, solo quest'attesa presumo... In ogni caso... io sono Ayame, Ayame Missing, qual'è il vostro nome?

Era solita a dare del Voi alle persone, quando era morta ancora andava usata quella forma di rispetto presso le persone sconosciute, ora probabilmente si usava dare del Lei, ma non importava...Non adesso.
Perchè quella ragazza sembrava così calma e gioiosa?
Non aveva sofferto? Non odiava anche lei? Per Ayame queste erano cose difficili da capire...la sua vita non fu mai ricca di sentimenti positivi...

[Ot/ tranquilla, non devi specificare ogni volta il colore del pensato e del parlato, tanto si riconosce dalle "", se ci sono o meno ^^ /OT]

Cosa aspettava? era una buona domanda...fose nemmeno lei aveva risposta...
Forse voleva scoprire se quanto dicessero si questa ragazza era vero, non era strano sentire parlare di lei da quelle parti, si diceva che era stata benedetta da una Dea, Ayame voleva capire sino a che punto... una Dea? stupidaggini, non esistevano si disse, eppure adesso lo avrebbe scoperto a breve...

Voglio combattere con lei...

Non sapeva che altro dire, ma questa era l'unica risposta sensata, l'unica che l'avrebbe aiutata a migliorare quella sizuatine sconfortante...
Se la ragazza avesse risposto di no o avesse fatto discorsi sulla pace e sulla fratellanza Ayame ci avrebbe messo davvero poco a saltarle al collo... E non sarebbe stata una bella cosa per quella ragazza che sembrava tanto dolce...

[OT/ oook, allora va bene ^^ /OT]

Sorrise malignamente ai fari di quella ragazza, aveva accettato, sarebbe stato divertente combattere con lei, infatti solo l'apparizione del bastone non sembrava umana: l'uomo non sapeva usare magie...
SI allontanò di qualche passo, il giusto per lasciare campo libero alla ragazza, prese salda tra le sua mani la falce, in posizione di difesa.

a lei la prima mossa...

Cercava intutilmente di dare del lei alla ragazza, per non destare sospetti... eppure tutte le volte quel "Voi" sembrava volerle uscire arrogante dalla bocca...
Bhe, adesso non c'era comunque tempo di preoccuparsi di queste fandonie...

Ayame rimasse impassibile a fissare la ragazza... sembrava intenzionata alla lotta nonostante ripudiasse il combattimento... La vide creare qualcosa nelle sue mani, due sfere, era magia, non vi era piu' alcun dubbio ora, adesso rimaneva da scoprire cosa lei fosse... non era umana, nonostante le sembianze dicessero il contrario. Le sfere le vennero lanciate contro e velcemente si avvicinavano...
Un attacco alquanto debole come inizio, probabilmente lanciato per tastare le abilità combattive della ragazza... Interessante... si disse, un avversario che combatteva studiando bene le proprie mosse non reagendo d'impeto ad ogni attacco o provocazione...

Ci volle davvero poco per evitare quelle sfere, siccome aveva seguito appiena la loro traiettoria sapeva già dove e come l'avrebbero colpita, la prima sfera la evitò abbassandosi improvvisamente mentre la seconda che era ad altezze piu' basse la evitò scomparendo in una nuvola di fumo nero, sembrava quasi fuliggine.
Rimcomparve sopra la sua avversaria, che per fortuna non era troppo distante da lei, e nella discesa da terra prese la falce tra le mani e si preparò od emettere un fendente dall'alto vero il basso diretto alla spalla destro della ragazza.
Era il suo turno di mettere alla prova la ragazza con qualche giochetto...

Ayame vide il suo colpo andare solo in minima parte a segno, poco male, questo era servito a capire le reazioni della ragazza.
Il colpo venne quasi subito parato questo le diede il tempo di arrivare a terra davanti alla ragazza. La vide trasformarsi in un essere acquatico... un essere composto d'acqua...

"Una ninfa!"

Quel pensiero colpì fortemente dentro la sua testa, ecco, ora il suo ultimo dubbio si era volatilizzato come vapore acqueo... Era la prima volta che si trovava a contatto con un essere simile... come doveva comportarsi...era costituita d'acqua, questo significava che ogni suo attacco era inutile finchè il suo aspetto fosse rimasto questo..
Indietreggiò piano per trovarsi a distanza della ragazza, non poteva attaccare, doveva essere pronta a difendersi al meglio a qualunque attacco adesso le avrebbe inflitto...

Ayame avrebbe potuto fare poco contro quell'attacco, avrebbe potuto cercare di avitarlo scomparendo, ma di certo l'avrebbe seguita sino a colpirla duramente. C'era poco da fare, e sin troppo poco tempo per pensare, si doveva agire, d'istinto, ma Ayame il suo istinto non lo conosceva, era una parte di lei che prendeva il sopravvento e la obbligava a comportarsi da assassina... Bhe, in fondo era questo che era; un assassina.
Rimase ferma ad aspettare il drago d'acqua che ferocemente si avvicinava a lei, non appena fu davanti a lei Ayame alzò la falce con la lama principale piatta puntata al centro del muso del drago, questo non riuscì a fermarlo, infattì l'impatto fù molto potente e obbligò Ayame in ginocchio, ma la lama pian piano con uno sforzo incredibile riuscì ad aprire il dragone d'acqua...
Lo sforzo era incredibile, ed all'ultimo momento le forze delle braccia la lasciarono, venendo scagliata fortemente a terra.
La situazione sembrava essersi calmata... ma non sapeva se quel drago ci fosse ancora o meno, si alzò fingendo di non sforzarsi e sorrise, si era ferita, una lunga ferita sul braccio destro...
Il sangue cadeva a terra veloce, doveva essere abbastanza profonda, ansimava livemente, ma non importava, doveva attaccare, magari anche la Ninfa si sarebbe stancata e sarebbe presto tornata all'aspetto umano...
Bhe, acqua o meno l'attacco che stava per sferrare, se colpita, sarebbe stato efficacie, siccome avrebbe colpito solo qualora la eagazza fosse tornata umana.
Portò la mano alla ferita, penentrandola dolorosamente con la mano, sentì un dolore straziante, ma non contava, era una magnifica sensazione.
Corse velocemente verso la ragazza e non appena le fù vicina con un gesto rapido della mano le lanciò il proprio sangue addosso...