| Era nel suo appartamento, tornato dalla dura battaglia contro Ayame Missing. Era stremato, così, dopo essersi lavato e rivestito si sdraiò sul suo letto. Una sensazione davvero piacevole, il morbido delle lenzuola che rigeneravano le membra tese e stanche, tanto che chiuse gli occhi per assaporare quel primissimo momento in cui riusci a tirare un sospiro di sollievo. Aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu quella crepa nel soffitto, quella vena nera che scorreva verso la parete che dava alla finestra. La cicatrice della guerra dell'anno scorso contro le Terre dell'Est, dove da ambo le parti ci furono ingenti perdite. Non amava questi scontri territoriali, Vincent, tanto che non si era neppure schierato, nonostante l'invito e le suppliche del corpo di difesa della città. Per questo era visto in malo modo...il Traditore, il Pistolero Invisibile, la Macchia...questi erano alcuni titoli che si era guadagnato tra la gente attivista per la sua scelta. Non ci faceva caso...la maggiorparte dei cittadini di Fog City erano uomini disperati che cercavano come ultimo appiglio, per mantenere i propri figli, la chiamata alle armi, uomini che nell'ultimo momento si sentivano attaccati in modo morboso alla propria città, come un figlio è legato ad una madre, anche se in questo caso era davvero una pessima madre... Si alzò e si affacciò alla finestra che dava sulla città. La piazza era gremita di gente che festeggiava con danze e musica folkrosistica. I bambini si divertivano con piccole scatole che, una volta aperte, brillavano come fuochi d'artificio in miniature. Gli uomini, ubriachi fradici, recavano fastidio alle donne e alle mogli d'altri alzando loro la gonna o tentando di leccare con la loro fetida lingua le carni in mostra.
Ma non capiva cosa avessero da festeggiare....
Erano tempi bui, le tasse aumentavano per sostenere le spese di una guerra insensata, i bambini crescevano con un'educazione paramilitare e la malavita cresceva in maniera esponenziale ogni mese.
Si scostò dalla finestra e decise di uscire per andare a bere qualcosa, in un piccolo locale desolato, gestito dal figlio del suo amico Strife...
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