Luminoso Desiderio

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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 24/6/2009, 18:57




Quest
Sono Assolutamente Vietate Intromissioni da parte di utenti non partecipanti.


Partecipanti (Elencati nell'ordine in cui dovranno scrivere i post): Vincent Valentine (Joker™), Ayame Missing († Yuffie), Aelon Mizuno (.Yunie.), Eris Kuroga (†.FaLLen AnGel.†)


Nell'affollata Flames City, al di sopra del baccano provocato dai mercanti e dalgi animali in commercio, troneggiavano le voci dei banditori delle “Stelle d'Argento”: Un gruppo emergente che si propone la riscoperta dei territori perduti e la diffusione della luce. Inutilmente per ore le loro grida non ricevettero risposta alcuna. Ormai le voci sul pericolo di simili luoghi si erano diffuse, ingigantite e sparse per tutto il mondo. Era difficile trovare qualcuno che, intenzionalmente, si offrisse volontario per esplorare quei terreni tanto ostili. Eppure tanti erano i tesori che quei posti celavano! Reperti antichi e favolosi che non sono stati portati via in tempo, luoghi esotici e stupendi, città capaci di nascondere poteri mai più rivelati da quando erano caduti sotto le ombre...
Accanto ai banditori casse piene di oggetti, il modesto equipaggiamento che veniva fornito ai nuovi adepti che decidono di entrare nell'ordine. Un ragazzo si avvicinò incuriosito ad uno dei soldati delle “Stelle d'Argento”.


Che splendenti armature! Ditemi di voi! Cosa fate?

Un sorriso impreziosì il rugoso viso del soldato.

Noi siamo le Stelle d'Argento! Non hai mai sentito di noi? Facciamo quello che nessuno ha il coraggio di fare, quello che dovrebbe andare fatto! Ci riprendiamo quel che è nostro per sottrarlo al buio e all'oscurità!

Il ragazzo rimase a bocca aperta nel sentire le sue parole.

Vuoi entrare? Mi sembra un po' presto per te, giovanotto. Ma potrai tornare quando vorrai. Non abbiamo requisito alcuno per entrare nell'ordine quindi, quando vorrai, saremo sempre pronti ad aggiungerti fra i nostri ranghi. Vedi...

Il soldato non ebbe il tempo di continuare. Una corpulenta signora prese il ragazzo per un braccio e lo sollevò letteralmente da terra tanto forte lo tirò. Con sguardo furente e una fastidiosissima vocina stridula si rivolse al soldato.

Voi! Volete condannare mio figlio a morte certa? Sappiamo cosa succede a chi va fra le ombre! Voi... Voi... Siete corrotto, ecco cosa penso! Ecco cosa accade a chi trascorre troppo tempo nel buio e nel freddo delle Terre della Morte! Nelle Terre dell'Ombra! Non osate mai più avvicinarvi al mio bambino!

Detto questo la signora marciò a passo deciso verso una delle strade. Il soldato vide lo sguardo confuso e rattristato del ragazzo per un ultimo istante prima che venisse inghiottito dalla folla. Non è che accettassero chiunque perchè volevano lasciare a tutti la possibilità di entrare. La verità è che spesso solo coloro che avevano problemi con la legge o con creditori erano tanto folli da lanciarsi nelle pericolose missioni dell'Ordine. Tanto che ormai non facevano neanche quasi più domande sul passato dei nuovi arrivati pur di avere reclute. Certo, almeno finche rimanevano ad essere di basso rango...
Togliendosi dal volto il velo di tristezza che lo aveva colto il vecchio soldato tornò a sbandierare i vantaggi nell'appartenere all'ordine...
Appeso ad una trave in legno un loro volantino che tutti potevano leggere.


Entra nelle Stelle d'Argento!

Libera la nostra terra! E nel farlo vedrai grandi ricompense, la gloria e l'onore attenderti al varco!

-Medaglia di 1° rango
-Paga giornaliera di 10 Marchi (solo i giorni di effettivo lavoro)
-Equipaggiamento per le missioni
-Ricompense extra per la conclusione di grandi imprese
-Un intero ordine, una nuova famiglia pronta a darti il suo contributo



Le ore passavano ma ancora nessuno pareva essersi fatto avanti...

Edited by † Yuffie - 24/6/2009, 22:55
 
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Joker™
view post Posted on 24/6/2009, 19:29




Vincent passava tra la folla di Flames City, incredibilmente fitta, quasi fosse un mare in piana che inghiottiva chiunque avesse il coraggio di entrarvi.
Era abituato alla malinconica Fog City, dove il luogo più affollato era la piazza nei pochi giorni di festa. Ma la calca superava di gran lunga quella della sua città natale.

Poteva vedere qualsiasi tipo di persone, ma soprattutto notava l'ingente presenza di mercanti che cercavano in qualunque modo di vendere la propria merce al primo pollo da spennare disponibile.

Venne improvvisamente urtato da una corpulenta donna che trascinava come un sacco un ragazzo, probabilmente il figlio o il nipote, che per qualche ragione, l'aveva mandata su tutte le furie vista la smorfia di rabbia impressa sul volto.

"C'è troppa calca. Addirittura la gente no nti vede quando passa.."

C'erano mille voci, le grida dei mercanti che incalzavano la gente a comprare sembravano ormai un coro unico, e proprio in quel coro c'era una voce che sembrava distanziarsi.
La seguì per pura curiosità e si trovò difronte ad un gruppo di uomini vicino a delel casse.
Parlavano di tesori, di terre oscure e mai esplorate e notò la presenza di un volantino attaccato ad una trave.

"Stelle d'Argento...mhh...liberare la terra per ricompense...sembra un lavoro come quello di quegli sporchi mercenari di Fog City...però...pare diverso..."

Si avvicnò ancora per sentire le grida di quello che sembrava il capo della combricola: parlava di zone inesplorate, ricche di tesori, dove nessuno si era mai spinto prima.

Era convinto, voleva provare quest'avventura, era tanto che non entrava in azione; Fog City l'aveva quasi rammollito..così senza pensarci due volte andò dall'uomo.


Parlami un pò di voi...
 
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† Yuffie
view post Posted on 24/6/2009, 22:33




Era da tanto tempo che viaggiava, muta, nella gioiosità di quelle terre, aveva ancora l'amaro in bocca dopo l'ultima serata passata con Vox, proprio non riusciva a togliersi dalla testa quell'uomo arrogante... o così lo vedeva... Ma poi nella sua testa appariva automaticamente l'immagine di quel ragazzo...il suo ultimo sfidante... chissà cosa stava ora... Un uomo arrogante e folle ed un uomo gentile e solitario... perchè loro? Poi vi era anche Alex, come doveva stare, non lo aveva più sentito...infine lei... Aelon...quella strana ragazza...
Si era talmente distratta nei suoi pensieri da non essersi accorta di essere arrivata in una piazza gremita di gente, almeno così credeva...

Vide un mantello rosso, svolazzava leggero ai passi di un uomo alto e snello: Vincent! Subito quella certezza la rassicurò, era lì, davanti a lei, sano e salvo...Lo seguì un attimo con lo sguardo... ricordava ancora bene quel leggero vento che le aveva accarezzato il volto... una carezza estremamente dolce... Lo perse di vista, in quella folla rumorosa...non le piaceva imbattersi in certi posti, troppa gente... troppa gente che la scrutava e spettegolava alle sue spalle... troppa ipocrisia...

"Cosa devo fare? Me ne andrò...si....me ne andrò"

Nella sua testa rimbombavano queste parole... tutto le diceva di andarsene, eppure le sue gambe iniziavano a muoversi... lente... una persona, due, tre, un cumolo di persone... la sua parte folle aveva fatto iruzione sui suoi movimenti...
Era tra di loro, come poteva non essere di cattivo occhio? Tanti sfavillanti colori, tante risa, tante parole confuse, faccie incuriosite, e lei... triste, con quel suo cappotto calato ed il cappuccio in testa... quell'aria tetra che la circondava... Ci volle poco prima che un bambino incuriosito si avvicinasse, e guardandola di sottecchi, fuggisse spaventato nascondendosi dietro le rasscuranti gambe dalla madre...

"Sciocchi umani..."

Quel gesto sembrava non averla toccata... invece l'aveva ferita, nel profondo... nessuno l'avrebbe mai guardata con amore o con simpatia... Lei non ricordava nemmeno di avere avuto una madre...ed anche questo la ferì... lei non ricordava nulla prima della sua "metamorfosi" ...solo quegli ultimi anni... con lui...

Il mantello! Rieccolo apparire alla sua vista, ora che la malinconia l'aveva posseduta...
A passo più affrettato, spintonando qualche persona, arrivò vicino al ragazzo dal lungo mantello scarlatto...
Forse non si era accorto di lei...chissà, si mise accanto a lui ed udì quello che l'uomo gli narrava...incuriosita...

Vi è posto con voi anche per una povera donna?

Noncurante di essere vista dal ragazzo, continuò il suo discorso presso quello che doveva essere il comandande di quella spedizione folle... ne aveva sentito parlare in questi ultimi giorni, tutta la città ne parlava...bhe era un'ottima occasione per scoprire se in lontane terre potesse esistere una cura per il suo male...
Sorrise con aria di sfida...

Oppure avete paura che una donna a bordo vi porti sfortuna?
 
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.Yunie.
view post Posted on 25/6/2009, 07:04




SPOILER (click to view)
Pensato
Parlato

Il lungo viaggio questa volta l'aveva portata a Flames City, una delle città più ricche e nobili. Qui le vie erano colme di gente, era quasi impossibile passare, e gli uomini distratti continuavano ad ignorare chiunque pensando solamente alla propria vita.
Urla di mercanti che cercavano di vendere le loro merci si udivano ovunque. Le piazze erano completamente ricoperte di piccoli negozi e di banconi dove si vedevano merci di qualsiasi tipo e forma.
La ragazza non era molto a suo agio in quella città. Troppo caos, troppa confusione. Era abituata alla serenità e alla calma delle terre dell'Est e alla sua natura incontaminata. Qui invece di verde si intravedeva solo qualche arbusto, raramente.

"Devo trovare una locanda dove passare la notte."


Ormai era tardi, e il sole stava per tramontare. Camminando attraverso la folla, un uomo scontrandosi con lei la buttò a terra, continuando il suo cammino non accorgendosi della ragazza.

"Che maleducazione. Non chiedono nemmeno le loro scuse."


Si rialzò e un'altro spintone la colpì, ma questa volta la buttò contro un muro. Qui era affisso un volantino. Incuriosita si voltò a leggere.

"Entra nelle Stelle d'Argento!

Libera la nostra terra! E nel farlo vedrai grandi ricompense, la gloria e l'onore attenderti al varco!

-Medaglia di 1° rango
-Paga giornaliera di 10 Marchi (solo i giorni di effettivo lavoro)
-Equipaggiamento per le missioni
-Ricompense extra per la conclusione di grandi imprese
-Un intero ordine, una nuova famiglia pronta a darti il suo contributo
Sembra un'affare. E poi i soldi mi servono, ultimamente ne ho così pochi. Anche se mi sembra un lavoro rischioso."


La guardia affianco sembrava attendere qualcuno che si iscrivesse. Forse non era ben vista quell'organizzazione in città.

Mi scusi, vorrei entrare nelle Stelle d'Argento. Lei può aiutarmi?


"Dea mi perdoni. Ma il pellegrinaggio dovrà attendere.."



Edited by .Yunie. - 25/6/2009, 13:01
 
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†.FaLLen AnGel.†
view post Posted on 25/6/2009, 12:18




Si trovava ancora a Flames City dopo l'incontro, o meglio sarebbe dire scontro, con quell'uomo, Albert aveva detto di chiamarsi. Aveva trovato un luogo sicuro dove riposare e curare le ferite, così adesso si trovava a vagare per la piazza della città, piena di bancarelle come anche piena di urla e confusione. L'udito sviluppato chiedeva pietà, almeno un secondo di silenzio, ma la sua preghiera non sarebbe mai stata accolta.
Gli spintoni della gente e le urla dei mercanti non facevano che infastidirla e il demone in lei premeva per uscire e farsi rispettare. Strinse le labbra nascoste dal cappuccio della piccola mantella nera che portava.
Non sapeva nemmeno il moivo per il quale si trovava lì, quando notò un bancone. Forse l'aveva notato per il fatto che era meno affollato di tutti. Si avvicinò e scorse altre tre persone lì raggruppate che chiedevano informazioni a una vecchia guardia. Lesse i titoli dei volantini.

"Le Stelle d'Argento?"

Si avvicinò anche lei alla guardia.

Di cosa si occupa la vostra organizzazione?

Si chiese perché stava parlando a quell'anziano signore. In fondo non le interessava. Non le importava più nulla ormai, non aveva nulla da fare e forse qui avrebbe trovato nuove amicizie e avrebbe scoperto nuovi orizzonti di quel mondo che fino ad ora le aveva portato solo dolore.
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 25/6/2009, 13:05




"Aspiranti! E quanti! Certo, se accettano di entrare nell'ordine..."

Salve a tutti quanti! Quante domande tutte assieme! Allora...

Sembrò per un secondo cercare le parole.

Noi siamo un'organizzazione che si prefissa il ruolo di andare a scoprire, o meglio, riscoprire le terre al di là dell'oscuro mare. Sebbene vi siano molte dicerie ormai è consolidato che vi siano molte isole e, forse addirittura continenti! Il nostro ordine divide i suoi membri in 8 ranghi dove più il rango è alto maggiore è l'importanza del membro all'interno dell'organizzazione. Ogni nuovo adepto è di primo rango e assieme ad altri membri di primo rango e ad un caposquadra di secondo rango vanno a formare una squadra ricognizione. In questo momento stiamo appunto cercando nuovi membri per la nostra prossima imminente missione di cui però posso parlarvi solo una volta che sarete entrati fra le nostre fila.
Per entrare non è richiesta quota alcuna e non verranno chieste informazioni sul passato o dei trascorsi con la legge. Questo fintanto che rimarrete al primo rango, se vorrete, e potrete, salire di rango probabilmente verranno svolte delle indagini sul vostro conto. Capirete, non possiamo permetterci di mettere chiuque a capo dei nostri uomini.


Si voltò verso la ragazza dagli abiti gotici.

Signorina, non siamo mica un branco di superstiziosi! Coloro che crederebbero a simili fandonie li potete vedere tutti attorno a voi.

Indicò con un gesto plateale tutta la folla loro attorno.

Tutta gente spaventata, impaurita dal pensiero di affrontare l'ignoto, l'oscurità. Gente che incapace di comprendere inventa credenze, certezze a cui aggrapparsi per non perdere la propria sanità mentale. Ma non è colpa loro, dobbiamo continuare anche per la loro debolezza, la loro incapacità di affrontare ciò che non vede, ciò che non conosce e capsice. Se vorrete sarete ben accetta, ma sarà pericoloso e vi invito a riflettere attentamente sulla vostra decisione.

Si voltò verso la gentila ragazza.

Certo, il reclutamento è rapido e veloce. Ma come ho suggerito all'altra aspirante vi consiglio di riflettere attentamente sul vostro desiderio di partecipare. Sarà pericoloso, molto pericoloso, anche se grandi possono essere la ricompensa e la gloria!

Si voltò verso tutti gli interessati.

Pensateci, pensateci bene e decidete. Io sono sempre qui, almeno per dei giorni. Potete pensarci per minuti, ore o giorni, non vi è fretta alcuna.
 
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Joker™
view post Posted on 25/6/2009, 13:20




Vincent rimase in silenzio ad ascoltare la risposta dell'uomo.
Mentre parlava poteva vedere come gli si illuminavano gli occhi: di sicuro erano quei pochi, se non gli unici, che gli avevano chiesto di questo "lavoro".
Ad un certo punto gli si affiancò una ragazza con abiti gotici: era Ayame Missing!
Probabilmente l'aveva seguito così con un lieve sorriso la guardò mentre parlava poi disse:

Vedo che ti sei ripresa...e credo anche che avrò l'onore di seguirti in questa strana missione..

Vide anche che si avvicinarono altre due ragazze: una era lei! La ragazza che vide a Fog City...la riconobbe dal colore dei capelli e dagli abiti che indossava.
La ascoltò parlare e gli sembrò di sentire il rumore del mare nelle sue parole, un suono docle e armonioso.
Lei non sembrò averlo notato, così ne aprofittò per fissarla qualche secondo di più.

Quando l'uomo ebbe finito di rispondere a tutt ie quattro gli aspiranti, lo guardò e disse con la sua foce un pò cupa:

Io non ho bisogno di pensarci su...sono dei vostri..

 
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† Yuffie
view post Posted on 25/6/2009, 17:21




Ayame rimase ferma, impassibile, udiva le parole dell'uomo e sembravano non toccarla minimamente, anzi sembravano morire al contatto con la ragazza... doveva pensarci eh? Pensare a cosa? Poteve rischiare la vita, poteva morire in quei mari scuri... oscurità; casa sua, si disse...E se avesse perso la vita, bhe, non era un problema che la toccava, anzi, era tutto cio' che attendeva da anni...

Per un attimo le parse di essere stata notata da Vincent, si ricordava di lei dunque...
La sua voce... le stava parlando... era strano che qualcuno le rivolgesse parola, non ci era ancora abituata...

Già...io sto.....meglio...ma non sono l'unica vedo...

Lo fissò con uno sguardo freddo, ma sul viso era dipinto un sorriso sincero, eppure non riusciva mai a sorridere in quel modo, le era...innaturale...
Ad un tratto si volse, vide una ragazza dalle ciocche blu, era lei... la ragazza che non aveva altro al mondo che la sua dea...e quel sorriso, quel sorriso sempre stampato in viso... La guardò un attimo, non voleva essere vista o riconosciuta, così premette il cappuccio ancor più basso in viso...

L'uomo della spediezione l'aveva invitata a pensarci, minuti, ore... anche giorni, ma in fondo, lei cosa aveva da perdere? Abbassò le braccia, una diritta sul corpo, mentre l'altra teneva l'avambraccio nervosamente...

"Non ho nulla da perdere, non ho motivo di pensare sulla mia sorte, se anche vi sarà morte non vedrete nessuno piangere per me..."

Questo era quello che voleva dirgli, ma poi decise di destare meno sospetti possibili...

Voglio aiutare questo mondo, e se perdessi la vita per lui ne sarei fiera! Sono dei vostri, sempre che mi vogliate a bordo!

Aveva cercato di mettere in quelle parole il massimo dell'entusiasmo che conosceva... inutile...le parole furono lente e fredde... un soffio di voce che quasi non venne udito nemmeno da lei...

Edited by † Yuffie - 25/6/2009, 18:56
 
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.Yunie.
view post Posted on 25/6/2009, 17:46




SPOILER (click to view)
Pensato
Parlato


Lì vicino alla guardia si erano recate tre persone a chiedere informazioni oltre ad Aelon. La ragazza di fianco a lei era molto particolare. Aveva lunghi capelli neri come la pece che uscivano dal cappuccio anchesso nero che aveva in testa, occhi gialli molto particolari, forme molto femminili, un curioso campanellino al collo e un vestito sempre nero non molto lungo.
La seconda persona si stupì di vederla. Era il ragazzo scarlatto di Fog City. Forse questa volta avrebbero avute tempo per parlare, e per conoscersi. Questa volta era più serio della prima volta che la Ninfa lo aveva visto.
La terza persona era la più inquietante. Sentiva un'aura malinconia provenire da lei, ma era una sensazione familiare, come se l'avesse già incontrata, ma il cappuccio che aveva impediva alla ragazza di vederla in viso.
La guardia intanto stava spiegando loro tutto ciò ce si poteva sapere sull'organizzazione. Infine aggiunse

Vi consiglio di riflettere attentamente sul vostro desiderio di partecipare. Sarà pericoloso, molto pericoloso, anche se grandi possono essere la ricompensa e la gloria.. Pensateci, pensateci bene e decidete. Io sono sempre qui, almeno per dei giorni. Potete pensarci per minuti, ore o giorni, non vi è fretta alcuna.


Si rischiava la morte. Era un'ardua decisione. Ma la Ninfa ne aveva bisogno.

"La gloria non mi interessa. Ma dai tesori potrei ricavare un buon guadagno, e se sufficiente, costruire nuovi Templi, propagando così il culto della Dea anche in terre lontane."


La decisione ormai era presa. Non c'era bisogno di altro tempo.

Non ho bisogno di altro tempo. Sono pronta! La morte non mi fa paura, perchè sò che la Dea sarà sempre affianco a me, in qualunque circostanza..


Stava iniziando una nuova avventura per la ragazza..
 
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†.FaLLen AnGel.†
view post Posted on 25/6/2009, 18:14




Si permise di osservare gli altri tre che si erano appostati al bancone. La ragazza accanto a lei era molto graziosa; aveva i capelli lunghi e azzurri, quasi sembravano le onde del mare, gli occhi di un blu intenso, come quello degli zaffiri, e il viso rilassato, sereno, con un candido sorriso sule labbra rosee. Aveva un vestito particolare, sembrava quello di una sacerdotessa, blu anch'esso.
Poco più in là c'era un'altra persona, poco più alta della prima. Portava un lungo mantello nero con un cappuccio fortemente tirato sul viso che non faceva vedere il volto. Osservando le forme, però, si poteva capire che era una ragazza. Guardandola meglio si percepiva una strana sensazione. Eris fece finta di nulla.
L'ultimo era un ragazzo, gli occhi rossi e terribbili mandavano uno sguardo deciso verso la guardia, i capelli neri svolazzavano al fiebile vento caldo di quella terra. Indossava un mantello anche lui, il tessuto di un rosso cremisi, che gli copriva tutto il corpo.

Tornò ad ascoltare l'anziano signore mentre raccontava al piccolo gruppo la funzionalità delle Stelle d'Argento. Se si fosse imbattuta in quella vicenda avrebbe potuto rimetterci molto, anche la vita.
Infine l'uomo li invitò a pensare alla loro scelta.

Eris non pensava molto, agiva sempre di istinto. Questa volta c'era di mezzo la vita. Non le importava, avrebbe accettato.

Io sono pronta. Ho già preso il mio tempo.

Sorrise da sotto il cappuccio. Finalmente qualcosa stava cambiando.
 
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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 25/6/2009, 18:59




Perfetto, venite che vi mostro tutto in dettaglio!

E il vecchio soldato scortò i giovani. Gli diede una un leggero equipaggiamento ed una medaglia numerata ognuno: Era un cerchio argentato decorato e, in alto, un cerchio dorato che definiva il rango del possessore. Un cerchio, primo rango. al centro un numero di cinque cifre che definiva il numero della matricola.

Ricordatevi, il numero è importante! Visto che non viene neppure chiesto il vostro nome finchè rimarrete di primo rango il vostro numero sarà il vostro nuovo nome.

Forse poteva apparire come una pratica alienante che tendeva ad appiattire le personalità, ma era un metodo creato per scopi puramente pratici. Così almeno il vecchio diceva...
Dopo avergli mostrato l'equipaggiamento e attese diverse ore partirono. Altre due persone si erano unite all'Ordine: Un uomo sulla cinquantina, particolarmente robusto e muscoloso, dagli scuri capelli corti e ordinati armato di ascia bipenne e un ragazzo biondo dai begli abiti e dal sorriso smagliante armato di lancia. L'uomo pareva aver l'aria dell'uomo vissuto e aveva un aspetto marziale mentre il ragazzo pareva darsi parecchie arie, un nobile forse, ma il modo con cui brandiva l'arma faceva supporre che qualcosa in fondo sapesse fare. Numero 03589 il primo, numero 03590 il secondo.

Il gruppo a bordo di un carro viaggiò per giorni prima di arrivare al Porto. Giorni che trascorsero tranquilli, nessun inconveniente per fortuna. Il vecchio non si sbottonò sulle sue motivazioni per cui entrò nelle ""Stelle d'Argento", il ragazzo, ben più loquace, ammise dopo un giorno di essere fuggito di casa in cerca di gloria ed avventura. Se la rideva pensando a chissà quale pandemonio stessero provocando i suoi genitori pur di trovarlo... Una risata fastidiosa che, fortunatamente, non venne udita molte volte nella carovana. Nessuno pareva essere interessato a discutere con lui...
Ed ecco il Porto.

Dopo quel viaggio nella penombra il Porto apparve tanto luminoso da accecare gli occhi. Un grande numero di uomini al lavoro attorno alle tende, agli edifici, ai magazzini e alle navi. Ed erano queste ad essere la fonte di tutta questa luce. Dei colossi di metallo capaci di illuminare una intera città con i loro fari che parevano annientare qualsiasi oscurità. Alti tubi, tre per nave, puntati verso il cielo, grandi cannoni sui ponti laterali ed un enorme arpione in prua, su una torretta che dominava per la sua altezza. La polena delle navi differiva per pochi particolari ma quasi tutte avevano lo stessa tema: Una stella luminosa che apriva il cammino. Alle volte sorretta da migliaia di mani, alle volte portata da una giovane fanciulla, alle volte impugnata da un poderoso cavaliere... Ma sempre una stella.
Pochi avevano visto delle navi a questo mondo, pochi dei sopravvissuti. Molti neanche riuscivano a concepire come una nave potesse essere. Questo perchè nessuno è in grado di immaginarsi il mare. E sebbene fosse lì, di fronte a loro, nessuno poté vederlo. Oscurità. Il buio più completo. Le navi sembravano galleggiare letteralmente fra le ombre. Osservare quella massa oscura dava le vertigini tanto era grande, sembrava capace di inghiottire l'animo delle persone che troppo a lungo lo fissavano... Era l'orrore, la terrificante paura dell'ignoto. E quei vascelli di luce sarebbero stati il loro tenero e fragile guscio per proteggersi da quella mostruosità.


Finalmente il carro arrivò all'ingresso. Passati i controlli le nuove reclute vennero lasciate lasciate ai dormitori. Quella sera avevano già mangiato in viaggio, quindi non restava loro che riposare. Il vecchio soldato, che ormai potevano riconoscere come adepto di secondo grado dell'Ordine, gli fece un ultimo discorso quel giorno.

Vedete di godervi quest'ultima serata senza esagerare. Il giorno della partenza è domani. I dormitori sono ovviamente divisi per sesso ma non siete costretti ad andare subito a letto. Domani la sveglia è alle sei, se tarderete...

Guardò verso l'alto come per pensarci.

...beh, lo scoprirete! Buonanotte e buonaserata! A domani!


Detto questo si girò per sparire nell'accampamento. I sei erano tutti all'ingresso dei dormitori separati. Dei tavoli vicino a loro all'esterno con delle panche e poco altro attorno a loro. 03589 decise di andare subito a letto e diede un vago "buonanotte" a tutti i presenti. Il ragazzo invece pareva deciso a fare baldoria, in particolare con le ragazze...

SPOILER (click to view)
Equipaggiamento:

Tutti i partecipanti hanno guadagnato i seguenti oggetti:

-Medaglia di 1° rango delle "Stelle d'Argento"

Descrizione: Medaglia argentata decorata con un cerchio dorato sulla cima. Un numero al centro di cinque cifre che definisce il numero della marticola. Il numero di questa medaglia è XXXXX.

Sostituire le X in base al vostro numero.

Vincent Valentine (Joker™): 03585
Ayame Missing († Yuffie): 03586
Aelon Mizuno (.Yunie.): 03587
Eris Kuroga (†.FaLLen AnGel.†): 03588

-2 Torce

Descrizione: Bastoni dotati ad una estremità di un panno da imbere d'olio. Servono per illuminare.

-Ampolla d'olio

Descrizione: Una piccola ampolla contenente 0,5 litri di olio infiammabile.

-Specchio metallico

Descrizione: un piccolo specchio di metallo, circa 10 cm quadrati di superfice, utilizzato per le comunicazioni a distanza.

-Manuale

Descrizione: Un manuale dove sono descritti i valori delle Stelle d'Argento, i loro usi e costumi, la loro storia e consente di interpretare i messaggi luminosi usati da altri membridell'Ordine. Per consultare un qualche capitolo del manuale mandare un MP a Count Cidolfas Orlandu che risponderà descrivendo il paragrado letto.

Aggiungere gli oggetti nell'equipaggiamento.
 
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Joker™
view post Posted on 25/6/2009, 19:55




03585...quello era il suo nuovo nome? Beh, molto meglio di quelli che gli davano a Fog City dopo la sua non adesione al conflitto.
Controllò anche il resto del'equipaggiamento e notò, con curiosità uno specchio per i messaggi a distanza: di sicuro la missione prevedeva movimenti silenziosi e furtivi se venivano equipaggiati con oggetti simili.
C'era anche un manuale dove era presente tutta la storia delle Stelle d'Argento, i valori delle Stelle e tra l'altro un capitolo dedicato al linguaggio con gli specchi.
Era interessato alla storia e soprattutto a come intrepretare in futuro i segnali luminosi.

"Speriamo che il viaggio duri abbastanza da poter leggere questo manuale..."

Insieme a loro si erano aggiunti due individui: un ragazzo troppo esuberante secondo il suo parere e un uomo muscoloso e silenzioso. Allora non erano da soli...il vecchio soldato era dunque riuscito a convincere qualcun'altro...

Vennero fatti salire su un carro in direzione del Porto, come disse il vecchio soldato e il viaggio iniziò, con il sottofondo degli schiamazzi del ragazzo che cercava in qualsiasi modo, un disperato contatto con le ragazze del gruppo.
Durante il viaggio Vincent restò spesso da parte, a leggere il manuale, tirando anche qualche occhiataccia per far zittire il giovane quando sembrava esagerare.
Quando smetteva di leggere rimaneva seduto e con il volto seminascosto dal braccio appoggiato sulle ginocchia guardava i compagni di viaggio, cercando di capire quali abilità potevano avere.
Non parlava quasi mai, e le uniche parole le scambiava con quello che sembrava il capo della spedizione, per conoscere qualche dettaglio sul porto, e con Ayame, l'unica che conosceva fra tutti.

Si era limitato a dire:


Io sono Vincent Valentine

prima di partire, quando furono fatte le presentazioni, poi, almeno che non fosse interpellato, non parlava quasi mai.
Non era nel suo carattere prendere l'iniziativa, ma i suoi sguardi in quel viaggio, probabilmente parlavano più del giovane agitato.

E finalmente, in lontananza ecco il porto: una macchia luminosa nel mezzo dell'oscurità.
Tutte quelle luci producevano uno strano effetto da lontano, sembrava che il sole stesse sorgendo in un punto differente rispetto al solito.
Scesi dalla carrozza vide le navi e tutte avevano impressa una stella: a quanto pare le Stelle d'Argento erano molto conosciute e non erano solo quel misero gruppo che vide a Flames City.

Venenro poi condotti ai dormitori, separati, giustamente, per sesso.
L'uomo robusto andò subito a letto, mentre il ragazzo, come era prevedibile, infastidiva le ragazze, probabilmente chiedendo una consolazione per la notte prima dell'avventura.

Vincent non aveva sonno, così si incamminò da solo nei vicoli del porto, per farsi un'idea del posto.
Si avvicinò al molo e rimase ad occhi chiusi ad ascoltare il rumore del mare.
Una leggera brezza gli muoveva i lunghi capelli neri, che si confondevano nel buio come se fossero inghiottiti dal mare, impossibile da vedere.
Sentiva il leggero rumore delle piccole onde che urtavano contro la muratura del molo, il lieve cigolio delle navi ogni volta che passava un'onda, il rumore della città alle spalle, e il fruscio del vento tra le orecchie.
Stava bene, rimase li, immobile per un pò, poi tornò ai dormitori, dove il giovane era ancora intento a cercare una compagna per la notte.
Sapeva che non avrebbe dormito con i suoi schiamazzi così si allontanò e si andò a sedere su una panchina un pò più distante.

"Si presume una notte lunga...per tutti, la notte prima della della partenza porta sonni agitati..nessuno dorme..."
 
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† Yuffie
view post Posted on 25/6/2009, 20:24




Due nuovi compagni? Questa sorpresa non le piacque per niente, ma in fondo aveva deciso lei di entrare in quella orda di folli e illusi uomini... Un uomo alto, robusto, non dava l'imperssione si essere un tipo loquace, al massimo poteva essere un uomo rude all'esterno ma tenero dentro... chissà, ma non le importava scoprirlo, l'unica cosa che le interessava di lui era scoprire se il suo sangue fosse buono o meno... L'altro... una ragazzino, il tipico ragazzino probabilmente nobile, con la puzza sotto il naso... troppo, davvero troppo loquace... il contrario dell'altro uomo...

Erano partiti in viaggiò, si era schiacciata in un angolo della carrozza, con il cappuccio abbassato sul viso, non parlava, passò tutto il viaggio in silenzio, tranne qualche parola scambiata con Vincent, sperando che la sua voce non fosse riconosciuta dalla ragazza dai capelli del mare...

"Sono 03586 dunque... interessante... bhe, meglio rimanere nell'anonimato con questo nome..."

Contemplava tra le sue fredde e candide mani la medaglia, la roteava nervosamente tra le dita... strano, la medaglia avrebbe dovuto provocarle una fredda sensazione sulla pelle, invece era più fredda la sua mano, quella circolare medaglia aveva un leggero tepore...

Il ragazzo dai biondi capelli aveva cercato più volte di attaccar bottone, Ayame si limitava al silenzio, nemmeno un movimento, come se fosse morta, infatti il ragazzo si stufò subito e cercò di proferire parola con altre persone...
Il carro si muoveva lento, e tal volta barcollava prendendo una buca con la ruota, non doveva essere una delle strade migliori... Ma non era interessata alla strada percorsa...
Alzò di poco il cappuccio per fissare Vincent, sembrava assorto, stava leggendo il manuale...a lei non interessava leggerlo... ma lo avrebbe fatto a breve... Non poteva rischiare di sbagliare qualcosa sin da subito...

Una luce, forte, abbagliante quasi, catturò la sua attenzione, brillava in quella tetra e silenziosa notte... Distolse subito lo sguardo e riprese a fissare il vuoto dal nero del suo cappuccio... Aveva riposato con gli altri oggetti la medaglia, adesso si accarezzava nervosamente le mani, sfregandole tra loro... Era nervosa, ma solo quel movimento delle mani poteva darlo a notare, il suo viso oscurato era comunque impassibile a qualunque sentimento...
Non era abituata a stare in un luogo tanto stretto con così tanta gente... tanta, questo era quello che credeva lei...
Sentiva il loro odore... il sangue... il loro sangue scorreva lento per il loro corpo, avrebbe voluto assaggiarne un po' da ognuno... ma l'anonimato! doveva mantenere l'anonimato...come sempre...

Erano scesi dal carro, le ultime spiegazioni dell'uomo della spedizione, un'entrata modesta... Il ragazzo biondo tentò inutilmente di invitarla ad uscire con lui, probabilmente per una serata che sfogasse i suoi istinti animaleschi... Senza nemmeno guardarlo si era incamminata lenta lontana da lui...sperava tanto che non la seguisse...sarebbe stato peggio per lui, se lo avesse fatto...

"Uomini... vivono d'istinti, di emozioni... tutte stupidaggini per bambini..."

Era arrivata vicino al molo, il mare si muoveva leggero nella notte, urlava battendo sugli scogli, la chiamava, il buio di quella notte, il mare, tutto gemeva per lei... la sua tragedia non era stata dimenticata, era solo persa nel vento... un vento che le sussuravva dolcemente parole che solo lei poteva comprendere... S'incamminò sul molo e si sedette sulla parte finale, si tolse gli anfibi, appoggiandoli accanto a lei, ed infine lasciò scivolare i suoi piedi nel mare, una meravigliosa sensazione di vuoto sotto i suoi piedi... acqua... sembrava potesse lavare via le sue macchie, macchie di vite strappate, macchie di delitti... se solo poteva lavare via anche la sua vita...
 
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.Yunie.
view post Posted on 25/6/2009, 21:04




SPOILER (click to view)
Pensato
Parlato

L'avventura stava per iniziare. I quattro "eroi" avevano tutti accettato senza perdere tempo, e il soldato li scortò dentro. Gli diede il necessario per la spedizione. La cosa che più la incuriosì fu il medaglione. Erano incise cinque cifre, che la guardià spiegò sarebbero diventati i loro nuovi nomi.

Io sono il numero 03587.


Dopo poche ore partirono. Altri due uomini si unirono a loro. Uno era un uomo molto robusto, una grande ascia come arma e un viso serissimo. L'altro era un giovinetto con il sorriso sempre sulle labbra, e un atteggiamento da sbruffone. Entrarono in un carro dall'aspetto malconcio.
Dentro non era molto spazioso, ma tutti avevano il proprio posto.
La ragazza misteriosa e il ragazzo scarlatto si misero in un angolo buio, scambiandosi qualche parola, molto raramente. L'uomo con l'ascia non disse una parola per tutto il viaggio, contrariamente all'altro, che non aveva ancora chiuso la bocca. Aelon invece si mise seduta e cominciò a viaggiare con la mente, pensando a tutte le nuove cose che li stavano aspettando, i suoi pensieri però non erano i soliti pieni di ottimismo, perchè sapeva che questa volta avrebbe potuto anche morire.
Il tempo le passò così veloce che la Ninfa aveva perso la cognizione del tempo. La destinazione raggiunta era un porto. Ormeggiate vide grandi navi e tutte con un unico simbolo, una stella. Bè poteva immaginare il motivo.
Furono subito accompagnati alle proprie camere. Il soldato disse che potevano anche rimanere fuori. Ma la ragazza era stremata dalla giornata, vide gli altri allontanarsi. Il possente uomo andò subito nelle sue camere, e lei decise di fare lo stesso.
Le stanze erano divise per sesso. Si incamminò nei dormitori femminili, e arrivata davanti alla sua porta l'aprì. Dentro trovò una stanza molto semplice. Era tutta in legno, un letto nell'angolo in fondo a sinistra, vicino un piccolo comodino e sopra una finestrella che illuminava la stanza con la brillante luce della luna. Il resto della era tutto vuoto. Aelon posò la sua robba a terra e si sdraiò sul letto. Le gambe non le reggevano più. Il sonno arrivò subito, un sonno profondo senza alcun sogno.
L'ora della partenza intanto stava per avvicinarsi..
 
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†.FaLLen AnGel.†
view post Posted on 25/6/2009, 22:21




Il vecchio conegnò a tutti un equipaggiamento e una medaglia. Questa portava incisa un numero.

03588.. Facile da ricordare.

Dopo aver spiegato vagamente l'equipaggiamento e aver atteso diverse ore, finalmente partirono. Al gruppo dei quattro ragazzi se ne erano aggiunti altri due: uno era un uomo altro e robusto, dall'aria truce e silenzioso, mentre l'altro era un ragazzetto biondo, logorroico e curioso.

Li caricarono tutti su un carretto abbastanza angusto. Eris trovò il suo posto accanto alla ragazza dai capelli color del mare. Decise che era ora di levarsi il cappuccio e così fece, liberando le orecchie feline che subito si tesero spuntando dai capelli scuri. Lungo la durata del viaggio le uniche parole che si sentivano erano quelle del biondino che provava ad attaccare bottone con le ragazze o almeno cercava di avere un discorso, anche minimo con gli altri. Non ottenne molto successo. Quando le rivolgeva la parola, Eris rispondeva con cenni della testa ma raramente usava parole.
Il viaggio sul carretto durò per giorni che Eris passava giocando con i capelli o con i nastrini del vestito. Ogni tanto prendeva in mano la medaglia e se la rigirava tra le dita o dava una letta al manuale vagando, nel frattempo, con la mente. Provava curiosità verso quello che avrebbero trovato durante la missione.

Dopo alcuni giorni di viaggio arrivarono al Porto. Questo era abbagliante, non per la bellezza ma per la forte luce che le navi producevano con i loro potenti fari. Le navi, appunto, erano enormi e tutte portavano una stella sulla prua.

Il carro si fermò davanti ai dormitori, divisi per sesso. Il gruppo di avventurieri scese e la vecchia guardia, prima di abbandonarli, li informò della partenza che sarebbe avvenuta la mattina successiva alle sei.

Eris si guardò intorno. Il Porto era veramente enorme, c'erano uomini a lavoro quasi ovunque. L'orizzonte era invisibile, completamente nascosto nell'oscurità di quel mare nero. Vide il ragazzo dal mantello rosso e la ragazza incappucciata allontanarsi, ognuno per la loro strada. L'uomo robusto era stato il primo ad andare a dormire ma la ragazza del mare aveva fatto la stessa scelta incamminandosi verso la propria stanza.
Il biondino non la lasciava un secondo essendo rimasta sola con lui, ma di certo lei non lo avrebbe sopportato per molto. Lo freddò con poche parole.

Vai a dormire che è meglio..

Si diresse anche lei verso i dormitori femminili ed entrò nella sua stanza. Questa era piccola ma Eris la trovò confortevole. In fondo a sinistra c'era un letto dalle coperte candide e accanto un comodino. Posò la sua roba da una parte e si andò a sedere sul letto. Finalmente qualcosa di morbido dopo tutti quei giorni nel carretto. Si sdraiò e allungò le gambe rilassando i muscoli indolenziti e chiuse gli occhi assaporando quel momento di pace e tranquillità fino all'ultimo secondo.
Senza accorgersene si addormentò scivolando in un sonno calmo e ristoratore.
 
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