La favola di Feuchidun

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Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 5/8/2009, 00:21




Ecco a voi la prima ed unica stesura della storia che avevo pensato per me e Yuffina per i personaggi su Endlos. Alla fine la trama è completamente cambiata quindi... ecco a voi!

La Favola di Feuchidun



In un antico mondo di cui si è perso il nome e di cui nessuno sa l'ubicazione regnavano un tempo eterni conflitti. Decine, centinaia di Regni si contendevano titoli, terre e ricchezze lottando con la forza, con la sottile diplomazia o con l'infame assassinio. Sebbene fossero lande dominate dalle più alte virtù sempre più i nobili si macchiavano di gravi reati pur di raggiungere i loro scopi. Solo un Regno sfuggì alla decadenza affidandosi ai propri virtuosi soldati e ai propri nobili regnanti, il Regno di Feuchidun. Ma non sempre chi è governato dalle migliori qualità riesce ad affrontare qualunque minaccia e fu così che i Regni nemici con vili trucchi e tradimenti riuscirono a piegare le Terre di Feuchidun e per i suoi abitanti arrivò l'era del declino. Un'era che ebbe come suo regnante la più grande nobile di tutte le stirpi di quel glorioso Regno: Erish.

Rimasta sola al trono con grande determinazione mantenne l'ordine sulle sue terre e con la disciplina riuscì a tenere a bada gli sciacalli che volevano depredare il suo popolo. Ma per quanto abile lei fosse, per quanto coraggiosi i suoi soldati venne tristemente infine il giorno della caduta. Tutti erano pronti a difendere la propria regina, primi fra tutti i Cavalieri della Catena, un ordine cavalleresco nato per contrastare il numero sempre più crescente di attentati ai nobili. Un messaggio di speranza giunse dall'unico Regno che ancora era rimasto neutrale nei confronti di Feuchidun che si offrì di dare protezione alla Regina e di aiutare militarmente contro i suoi avversari. Costretta dagli eventi ad accettare suo malgrado, Erish partì con le sue guardie più fidate promettendo al popolo di tornare con un forte esercito. Il popolo esultò ma era come se tutti fossero a conoscenza di un triste presagio senza essere in grado di comprenderlo...

La Regina, quattro nobili e qualche decina di soldati fidati componevano il drappello diretto al Regno che si mostrava amico. Ma proprio durante il viaggio si svelò la verità. Mentre un infido agguato stava per colpire la Regina e il suo seguito le armate del Regno traditore si unirono a quelle che già stavano assalendo Feuchidun. Ormai non si vedeva più speranza ma non per questo vi fu resa alcuna. Il popolo si unì alle truppe regolari e non uno solo chiese di essere risparmiato. Tutte le genti del Regno di Feuchidun morirono nelle battaglie contro gli invasori che, di fronte a tanta dedizione e tanto coraggio non poterono che trovarsi commossi nonostante le ingentissime perdite subite. E neppure la scorta della Regina si arrese al destino e ai suoi avversari.
Centinaia di soldati circondavano la Carrozza Reale capeggiati dal Re in persona, Ertn il Saggio. Sebbene l'appellativo possa apparire lusinghiero derivava solo dalla sua natura malvagia ed infida che lo aveva portato a progettare piani diabolici e malevoli contro nobili e regnanti di qualunque Paese. Ertn si fece avanti tronfio e pieno di sé, la ciccia in avanti, il naso al cielo.

"Nella mia infinita bontà permetterò alla Regina di vivere se accetterà di divenire la mia sposa!"

Un inquietante silenzio scese su tutti i presenti. Ad infrangerlo fu proprio la Regina con una risata cristallina, tagliente... mortale...
I suoi soldati al sentire quel suono caricarono i nemici. Con aria stupefatta Ertn figgì con la coda fra le gambe urlando peggio di un infante appena nato. Con voce rotta ordinò ai suoi uomini di difenderlo, di uccidere i suoi nemici, di non lasciarne in vita neppure uno. Che insignificante essere... E così iniziò la battaglia.

Passò il primo giorno e nessuno dei nemici riuscì anche solo ad avvicinarsi alla nera carrozza. Il numero dei caduti era inaudito. Ma si potevano contare sulle dita di una sola mano i morti della Regina. Le armi cessarono di scontrarsi per permettere la raccolta dei cadaveri ma la tregua durò meno di un'ora e già le spade tornarono ad incrociarsi. Era incredibile la furia dei guardiani della carrozza, in particolar modo quello dimostrato dai Cavalieri della Catena. Niente sembrava poter spezzare le loro vite dedite in tutto e per tutto alla protezione della loro signora. E di nuovo con incrolabile fervore calarono sui loro avversari, portatori di morte e giustizia contro quei nemici che tanto vilmente si erano serviti di vili tradimenti.
Le ore passavano e la terra si faceva sempre più rossa. La paura serpeggiava tra le truppe di Ertn e il morale crollava.

"Sono mostri!"
"Sono disumani!"
"Sento strane voci provenire dalla carrozza..."

La paura si trasformò in panico, il panico in terrore. E più i giorni passavano sempre più carri dovevano portare indietro i caduti degli assalitori. Come potevano resistere tanto a lungo quel pugno di uomini? Senza cibo, senza acqua, senza riposo... I loro nemici non potevano capire, non potevano comprendere. E l'ignoto è sempre temuto... Ma come sempre vi è una fine a tutto, anche alle imprese più eroiche. Erano passati sette giorni ed oramai erano morte tre quarti delle guardie. Erano rimasti in vita solamente soldati appartenenti all'ordine dei Cavalieri della Catena che sforzando ogni fibra del loro corpo ancora avevano impedito che un solo dito dei nemici sfiorasse la carrozza. Ma tutt'attorno a loro vi erano soldati ed era evidente che si stavano preparando per l'assalto finale. Tutti erano pronti. Gli intrepidi cavalieri. I nemici non più impauriti grazie alla forza del numero. La nobile Regina. Ertn il “Saggio”. Le trombe squillarono, l'ultimo scontro ebbe inizio.

Fu lo scontro più sanguinoso che avessero mai visto i presenti. I difensori non uccidevano i propri nemici, li decimavano. Ognuno di loro pareva possedere la forza di venti uomini e nessuno sembrava capace di opporsi a loro. Ore e ore di massacro, fiumi di rosso icore bagnavano il terreno e ancora lo scontro continuava. Occasionalmente una delle guardie veniva sopraffatta diminuendo il già esiguo numero dei Cavalieri. Ertn guardò con raccappricciò il terribile e stupendo spettacolo che aveva di fronte. I suoi occhi vedevano ma la mente si rifiutava di credere... era semplicemente irreale... Guardava con occhi lucidi l'ultimo Cavaliere rimasto in piedi uccidere i suoi ultimi dieci soldati... Guardò con occhi sbarrati quando l'ultimo Cavaliere lo trafisse mortalmente... Non vi era più nessun vivente se non il Cavaliere, anche se per poco. Le terrificanti ferite subite lo avrebbero condotto ad abbracciare la Mietitrice in breve tempo. E per la prima volta la Regina scese dalla Carrozza, baciata dai raggi lunari. Con infinita gentilezza strinse il Cavaliere che mai aveva provato gioia più grande. E poi... poi nulla. C'è chi dice che la Regina sparì per sempre nascondendosi, c'è chi dice che venne catturata dalle truppe di Ertn... Ma non vi è nessuna certezza. Questa è la favola di quelle vicende e così come è vero che vi è sempre un fondo di verità vi è una superficie di menzogne. Sta a voi scoprire cosa è vero e cosa non lo è...
 
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