| La partenza fu immediata: Vincent preparò pochi viveri per il viaggio, sarebbe stato corto, lo avrebbe fatto volando! Raramente abbandonava Fog City, una città che, nonostante lo considerava una feccia per non essere entrato in guerra con le terre dell'Est, teneva a cuore. Ma adesso aveva un motivo valido, azni, era il vero motivo: per questo si era trasferito a Fog City, dove poteva studiare i movimenti di Hojo in tranquillità. Chissà se dopo quel viaggio sarebbe tornato in città...
*Bene è ora di partire!*
Aspettò la notte per partire, non voleva essere visto da nessuno. L'aria era fredda e stranamente la nebbia non era così fitta come pensava. Le strade erano vuote, gli unici rumori che si potevano sentire erano le grida di qualche gatto che si batteva con un altro per un pezzo di carne avariata o per un territorio. Qualche casa aveva ancora delle luci accese, e delle ombre all'interno di una di esse: una coppia litigava con toni piuttosto accaldati. Quella era la cartolina che aveva di Fog City nel momento prima della partenza.
Salì sul tetto del suo appartamento, la luna brillava come un faro quella notte, sembrava quasi una seconda stella. Saltò nel vuoto e si trasformò in demone e volò in direzione di Cold City.
Il viaggio non fu lungo, in forma di Chaos poteva volare molto velocemente. Ora iniziava a sentire l'aria pungente delle tere del Nord, un freddo che entrava nelle vene, quasi paralizzante, a monito per i forestieri. Vide uno spiazzo prima della città, nessuno lo aveva notato fortunatamente, così potè scendere in tuutta tranquillità e tornare in forma umana.
Si trovava in una tipica foresta da clima freddo: gli unici alberi che vedeva erano abeti le cui cime erano bianche. Il terreno era arido ma di un colore azzurro evanescente.
*Sarà meglio ricorntrollare la posizione di Hojo.*
Accese il dispositivo e ricercò il professore: tranne qualche piccolo movimento, la posizione era più o meno la solita. Fece un sorriso e si incamminò verso la fredda città. D'un tratto vide davanti a se una donna, seminuda, del colore del ghiaccio. Lo guardava con occhi vitrei allungando un braccio verso di lui, ma senza indicalo.
Ehi..tutto bene?
Si sentiva a disagio e non sapeva perchè. Si avvicinò di più: lo sguardo della donna non aveva espressione, intorno al suo corpo, come dei nastri di ghiaccio opachi, svolazzavano come se fossero vesti invisibili.
Valentine...
La sua voce aveva un eco che si infiltrava nella sua mente ghiacciandogli la testa. Poi capì! Aveva capito chi era! Ma era impossibile!
Shiva? La Summon del ghiaccio?!
Ce n'hai messo del tempo Valentine.
Come fai a materializzarti in questo modo?
Lo scoprirai a tempo debito...Ora pensa solo a difenderti mortale..
Gli occhi di Shiva divennero gialli intensi e dal braccio che aveva alzato sembrò caricare il ghiaccio circostante. Ma come? Perchè Shiva lo attaccava? Non aveva senso...Spesso nei suoi viaggi insieme a Cloud e gli altri, avevano combattuto affianco a Shiva, e ora lei lo stava attaccando con il suo colpo migliore!.
Polvere di diamanti!
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