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| Mi dica signorina cosa desidera?
Yuka guardà sorridendo il cameriere e poi disse
Un piatto semplice di spaghetti e un buon vino rosso se possibilmente non caro possono bastare.
Il cameriere annuì e se ne andò.
" Sarò meglio trovare un ingaggio . . . altrimenti morirò di fame!"
Dopo poco il cameriere ritornò con un bel piatto di spaghetti e il vino. Il cameriere la guardò e sorridendo disse
Il vino è un omaggio della casa!
Yuka sfoggiò uno dei suoi sorrisi più audaci e ringraziò.
" Che fortuna!!"
Lentamente mangiò e bevve tutto il vino, fino a lasciare completamente vuota la bottiglia. Andò a chiedere il conto, ma il cameriere le disse che essendo nuova del posto era d'obbligo farle ricevere ospitalità. Yuka di nuovo ringraziò e uscì.
Che idiota . . . pensava di che ci sarei cascata . . . bhè almeno non ho pagato nulla!!.
Yuka riprese a camminare per le vie della città e arrivò alla piazza. In mzzo ad essa c'era un enorme albero. Era bellissimo. I bambini contenti giocavano a rincorrersi e qualche volta le loro madri li richiamavano. Yuka sorrise, un sorriso amaro, nostalgico, ripensava alla sua famiglia. Proprio sotto gli ampissimi rami dell' albero c era una bella panchina. Yuka vi si sedette e chiuse gli occhi. Si alzò un bel venticello che iniziò ad accarezzarle il viso e a cercare di "massaggiare" la cicatrice sulla guancia sinistra. Quella sensazione le era sempre piaciuta, era un dolce conforto per lei.
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