Addestramento Lord Arthur, CONCLUSO

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† Yuffie
view post Posted on 24/3/2010, 13:19




Addestramento Lord Arthur
Sono Assolutamente Vietate Intromissioni da Altri utenti



Terre del Nord, la stazione principale è vuota e malinconica a quest'ora... tardi, troppo tardi per mostrare la minima traccia di vita. Qui Ayame trova rifugio in una notte troppo burrascosa...
Stanca ed affaticata, la fame contorce ogni suo muscolo lasciandola intontita e confusa.
Si sedette su di una piccola panca in legno, e si mise ad osservare la ditta neve che cadeva macchiando tutto di un bianco candido... eppure il vento soffiava con tutta la sua forza, quasi volesse sradicare gli alberi circostanti...
Un luce. Si, stava arrivando il treno... Si, forse sarebbe stato il caso di fuggire, alle prime ore del giorno la stazione sarebbe stata illuminata, e non solo, anche popolata da molta gente... Ayame era troppo stanca per riuscire a fuggire distante, se solo quella maledetta burrasca fosse finita!
Un rumore infastidì notevolmente l'orecchio della vampira e fu così costretta a tapparsele con entrambe le mane per diminuire il dolore alla testa...
Dinanzi a lei il treno era fermo, imponente in tutta la sua fierezza, freddo però come il ghiaccio, rimase un attimo a contemplarlo, poi quando scorse le portiere iniziare a chiudersi si gettò di scatto entro il piccolo vagone.
Non c'era nessuno, eppure l'aria era stantia, e i sedili logori lasciavano percepire che quella dovesse essere proprio una delle classi più basse su cui poter viaggiare.
Ayame non aveva mai preso un treno, questa cosa la eccitava parecchio, come un bambino che trova un nuovo giocattolo. Eppure qualcosa le incuteva timore... Si, ora ricordava! Ella non aveva il biglietto, e se fosse stata scoperta avrebbe dovuto rispondere a parecchio domande e pagare un prezzo assai costoso per la sua libertà, di certo uccidere il controllore non sarebbe stata una prova d'intelligenza, così con grande sforzo si fece spazio sotto i sedili ingialliti per arrotolarsi come un gatto fradicio. Forse il fallimento sarebbe stato penoso, eppure rimase lì ed attese... attese la prossima fermata.
....
....
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Ancora nessuno, per ora il viaggio era stato silenzioso e noioso, quando lo stesso suono avvertito alla stazione infastidì i suoi sensi, si aggomitolò con quanta forza avesse in corpo e con le palme delle mane tappò fortemente le orecchie... Il Treno si era fermato?
In quel momento un rumore di passi frenetici la scossero dalla sua dormi-veglia. Svariati uomini erano saliti, ma costoro non avevano l'aria dei passeggeri, ma bensì di militari... Controllarono con vigore ovunque, per essere certi che nessuno fosse sul treno, quando un paio di stivali neri bloccarono la visuale ad Ayame, il cuore le salì in petto... Divertente pensare che esso l'avesse realmente fatto!
Qualche parola e poi gli uomini se ne andarono, lasciando Ayame inquieta e dubitante sul da farsi... poi il treno ripartì... pochi minuti dopo si fermò di nuovo...
Rimase in attesa, nulla... allora con fare silenzioso uscì veloce dal treno, attenta a non farsi vedere.
La stazione qui era assai più animata di quella delle Terre del Nord...
Corse veloce tra la folla, gli odori forti della pelle umana le inebriavano i sensi, ma ancora non era in grado di fronteggiare un'intera massa di persone... Così corse sino a trovare rifugio in un vicolo stretto, privo di vita. Si lasciò scivolare sulla parete sino a cadere a terra, poi coprì il proprio capo con il mantello, appoggiando la testa sulle ginocchia si lasciò un attimo cadere in un vuoto indescrivibile... abitato unicamente dalla sua malinconia.
La falce era appoggiata accanto a lei, e come una fedele amica pareva consolarla del suo male...

Ma ella, dov'era finita?
 
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Aascaroth
view post Posted on 24/3/2010, 16:26




Il cielo,che fino a pochi giorni prima era limpido e luminoso, era ora interamente coperto da pesanti nuvole grigie; la temperata brezza si sostituì con un abito di freddo pungente, capace di penetrare nella carne delle persone e congelarne le deboli ossa.
Arthur si trascinava nella folla, senza meta, in cerca di un posto ove riposare; un posto sicuro dove poter pensare... preferibilmente lontano da tutte quelle persone.

La stazione del treno parve imponente dinanzi gli occhi del giovane che, con sguardo affamato di curiosità ne seguì le magnifiche scale in travertino bianco che, dopo parecchie alzate, portarono verso un maestoso portone in ebano ornato da pesanti motivi floreali in bronzo corroso dal tempo e dalle intemperie. Non sembrava proprio una stazione ferroviaria, ma anzi, dava meglio l’idea di un grande palazzo di congressi. Gli ampi saloni interni erano decorati in stile barocco, ed i soffitti erano affrescati da magnifiche scene di guerra e oblio; in effetti essi raccontavano una storia, un susseguirsi di vicende che narravano, nel giusto ordine, di un mondo oscuro, un mondo quasi estinto...concludendosi con la rappresentazione, quasi totalmente rovinata, di una luce che cadde dal cielo secoli addietro!

-Bonne Dieu che meraviglia!

Non era la prima volta che andava nella stazione centrale, ma fu invece la prima volta che si soffermò a studiarla, ad osservarne i meravigliosi dettagli. Un senso di orgoglio e fierezza trovò spazio nel suo cuore nel leggere la targa che indicava i Van Heusen, la sua casata, una delle famiglie che favorirono la costruzione dell’edificio. Desiderava tornare a casa... solo Dio sa quanto lo desiderava.

La folla iniziò a dargli un senso di agorafobia, gli mancò il respiro in più momenti; sentì la mente offuscata, e come essa anche la vista perse chiarezza. Si mise a correre, in cerca di un luogo più solitario facendosi spazio tra le persone grazie al bastone da passeggio e a volte anche a furia di violente gomitate.
Ben presto arrivò in un vicolo apparentemente deserto, scuro.. quasi tetro, ma almeno non si sentì più schiacciato dalla folla e presto la sua mente riacquistò lucidità.
Rimase parecchi minuti schiacciato contro il muro, con la paura di muoversi, paura di essere nuovamente trascinato via; una lacrima salata scese rapida sulla gota rosea e sudaticcia.
Si sentì infinitamente solo...in effetti lo era: senza più una famiglia a cui rivolgersi, senza amici con cui chiacchierare...nessuno; in compagnia della crudele solitudine.
D’improvviso un brivido gli percosse la schiena; lentamente voltò il capo verso il fondo del vicolo, in cerca di una qualsiasi cosa possa avergli provocato quella sensazione.
Si avvicinò con cautela, tastando il passaggio con la punta del bastone, come un cieco; in effetti quasi lo era in quell’oscurità.
Una figura rannicchiata, coperta interamente da un mantello scuro, bloccò l’avanzata di Arthur.
Una terribile sensazione di panico attraversò il corpo del giovane Lord, come un fulmine caduto sulla sua testa nel preciso istante in cui vide lo scettro della Morte che, fu la sua impressione, vegliava sull’individuo che riposava in posizione fetale, contro il muro.
 
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† Yuffie
view post Posted on 24/3/2010, 17:10




Il vicolo parve disabitato per diverse ore, quando dei passi svegliarono Ayame dai tutti i suoi pensieri -troppo masochistici per contare davvero qualcosa- lasciandola un poco stordita... si mise quell'attenti, pronta a scattare ad ogni evenienza.
Decise così di optare per una tecnica magari un poco codarda, ma in questa situazione non avrebbe potuto fare altro, siccome un attacco diretto l'avrebbe certamente fisicamente distrutta... così attese, sinché poté sentire chiaramente l'odore della creatura a lei vicina... Sembrava odore umano, ma era troppo rintontita per poterlo dire con certezza... rimase nella sua posizione, intenta ad apparire quasi come un povero sfortunato senza una casa alla quale fare ritorno -ed in fondo era davvero così!- ma presto concepì che quella presenza non se ne stava andando, ma stava bensì attendendo... in fondo quel vicolo era disabitato... e la creatura era probabilmente umana, non sarebbe stato un grave crimine cibarsene e fuggire... In fondo chi l'avrebbe notato?
Ma non avrebbe direttamente attaccato... no, era troppo rischioso, chiunque fosse o qualunque cosa fosse quella creatura poteva benissimo essere armata!
Alzò lentamente il viso cercando di imitare la faccia più umana che conoscesse: quella della ragazza spaventata dalle circostanze e dispersa nella confusione...
Lo fissò con occhi purtroppo gelidi e malinconici, eppure il viso non tradiva la sua intenzione, si, il viso trasmetteva cio' che ella stava recitando. Rimase a fissarlo, per fortuna quello che si trovava dinanzi non era altro che un uomo, abbastanza giovane, i capelli chiari e sbarazzini, gli occhi gialli e splendenti, e quell'eleganza spocchiosa che Ayame non riusciva a sopportare...
Quanto trovava snob la gente che ormai abitava questo mondo... era così normale provare antipatia per quella sciocche creature, pensò...
Egli era armato solo di un lungo bastone, cio' la rassicurò, ma con la mano andò a sfiorare la lama fredda della falce, la lasciò scivolare sino al manico, e con forza lo strinse con le dita, ma rimase in attesa... Ora tutto dipendeva dalla reazione del giovane a lei di fronte...

Edited by † Yuffie - 24/3/2010, 17:59
 
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Aascaroth
view post Posted on 25/3/2010, 14:41




Con una lentezza innaturale, la figura si scoprì il volto: nella semioscurità, Arthur riuscì a riconoscere i tratti delicati di un volto femminile, il candore della pelle e dei capelli crearono un contrasto sì forte che quasi sembrò che ella emettesse luce propria.
Eppure, tale bellezza scaturiva al contempo un senso di pericolo; il volto non si piegò in nessuna espressione, gli occhi smeraldini erano vuoti, privi di sentimento. Se non l’avesse vista muoversi, avrebbe potuto benissimo scambiarla per un morto; anche se il dubbio persistette, data la mancanza di un qualsiasi movimento che poteva far pensare ad un respiro.
Cercò, nella paura, di raccogliere tutte le sue forze, ed alzando il volto verso l’alto per simboleggiare la sua superiorità, si rivolse alla figura:

-Avete bisogno di un qualche aiuto, giovane fanciulla?

Sperava vivamente che ella non rispondesse, oppure che lo mandasse via... il suo sguardo gli incuteva terrore, riempiva la mente di terribili immagini...voleva fuggire!
 
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† Yuffie
view post Posted on 25/3/2010, 15:47




Per qualche folle motivo l'uomo parve rimanere in presenza della giovane appena veduta... cio' era assai stupido secondo Ayame, ma in fondo ora tutto parve sorridere alle avversità da poco decedute che frenavano la fame della vampira... Lasciò la presa della falce e volontariamente ma con un gesto quasi invisibile si lasciò tagliare dalla lama affilata.

Sono povera, sola, e sono ferita... Vi prego, aiutatemi!

La voce di Ayame era assai spenta, e le parole parevano morirle sulle labbra piuttosto che vibrare nell'aria sino all'orecchio del giovane, ma dopo aver detto quelle parole mostrò all'uomo la lunga ferita sul braccio, sanguinava come un fiume in piena... e la lunga scia di sangue che cadeva sul suolo seguiva perfettamente una crepa sul pavimento, avvicinandosi lentamente verso il giovane ragazzo dinanzi a lei... per fortuna Ayame si era ben rivista dal pulire con il mantello la lama della falce, così da non essere subito scoperta... Puntava sulla ingenuità umana. Forse egli si sarebbe abbassato per aiutarla, ed allora lei lo avrebbe attaccato rendendolo schiavo della sua mortale fame.
Egli la guardava con sguardo superiore, e anche la stessa postura lasciava capire che egli dovesse essere probabilmente una persona di alto rango... solitamente la gente povera guardava verso il basso con umiltà... Non le sarebbe spiaciuto soffocare la sua presunzione terrorizzandolo sino alla morte.
 
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Aascaroth
view post Posted on 25/3/2010, 16:13




Ancora si chiedeva perché rimanesse lì. Voleva fuggire, ma qualcosa glielo impediva... e di certo non era la paura della folla.

Sono povera, sola, e sono ferita... Vi prego, aiutatemi!

La voce era talmente flebile, che Arthur non fece fatica a pensare di averla immaginata... per qualche istante sembrò dubitare anche della sua sanità mentale. Quando poi la fanciulla tese il braccio mostrando un lungo taglio il Lord si ricredette, e con un lieve senso di nausea distolse lo sguardo dal liquido vermiglio che scendeva a fiotti.

-entrambi siamo soli…

Con grande fatica tornò a fissarla;

-ed entrambi poveri…ma posso aiutarvi a curare le vostre ferite se me lo permetterete!

Infilò la mano all’interno del Tight e ne trasse fuori un rotolo di garza immacolata; avrebbe fermato il sangue per un po’, almeno il tempo di arrivare in un infermeria vicina.
 
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† Yuffie
view post Posted on 25/3/2010, 16:26




Entrambi poveri? Quell'uomo dal perfetto vestito e l'aria così superficiale era dunque un povero? Dove si era procurato quella veste? Era assai costosa... Bhe, non importava! L'uomo apparve molto più gentile di quanto mostrasse in realtà, questo distolse per un attimo Ayame dal suo intento, fissò la garza e tentò di simulare un viso grato di tale gesto, eppure ogni sua espressione rimaneva impassibile ad ogni sentimento.

Vi sono grata...

Tentò di alzarsi, si appoggiò con la spalla destra alla parete, così da potersi tenere in piedi, così lasciò lentamente il muro e tentò di avvicinarsi al giovane intenta a "prendere la garza", o meglio, a prendere il giovane tra le sue mani e soffocarne la vita... Ma qualcosa andò storto, si, le sue gambe cedettero alla stanchezza e la lasciarono cadere velocemente verso il suolo... Era più debole di quanto pensasse realmente, le sue gambe non riuscivano a reggere il peso pressante del corpo cadaverica... se solo fosse riuscita ad arrivare al giovane... Ma era distante, ed ella stava cadendo...
Di certo non si sarebbe riuscita ad alzare di nuovo, cosa avrebbe fatto ora?

 
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Aascaroth
view post Posted on 25/3/2010, 16:50




Non si era mai mostrato tanto gentile con una persona di ceto inferiore... soprattutto poi con un clochard!
Eppure il suo viso, quel viso perfetto, ben levigato...quegli occhi...

Vi sono grata...

Con enorme sforzo, constatò Arthur, la ragazza tentò di alzarsi, e dandosi una leggera spinta si avviò verso di lui, barcollante ed affaticata.
Fece pochi passi prima di cadere sotto il peso del suo debole corpo: doveva aver perso troppo sangue, e non era più in forze.
Il corpo cadde come un sacco vuoto, urtando sul suolo con un tonfo sordo.
Avrebbe voluto afferrarla prima che toccasse il suolo, oppure anche aiutarla ora che si trovava per terra... ma rimase invece immobile a fissarla.
Il sangue della fanciulla, si trascinò a poca distanza dagli stivaletti del Lord, incanalato tra le rosee betonelle.
 
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† Yuffie
view post Posted on 25/3/2010, 17:08




La caduta la sbatté crudelmente a terra, stordendola un poco, ma per fortuna uno scatto improvviso delle mani le parò almeno il viso dai duri mattoni che altrimenti l'avrebbero certamente lesa seriamente. Allora qualcosa di umano persisteva ancora in lei...
Le gambe gemevano di dolore, e le mani erano ferite e sofferenti, eppure si, tutto sommato aveva diminuito il danno. I biondi capelli le avevano coperto il viso e si erano, su di alcuni punti- tinti di un rosso scarlatto, lo stesso rosso del sangue che ora stava perdendo... Sangue?
Ma certo, ne aveva perso parecchio, ed ora ne era completamente macchiata, era ancora caldo... forse avrebbe fatto in tempo!
Si alzò sulle ginocchia ed appoggiando le mani nella pozzanghera di sangue si assicurò di intingerle in esso il più possibile, poi con uno movimento rapido si alzò in piedi, appoggiandosi al muro con uno sforzo eccessivo che le fece girare la testa... La vista le si era un poco anebbiata, ma cio' non le impedì di attuare il suo piano...
Si trascinò lentamente e quando fu abbastanza vicina al giovane fece in modo di compiere un movimento veloce con il braccio ferito, così da "sparare" del sangue verso il suo avversario, tutto questo però sfruttando un movimento naturale che non lasciava percepire l'aria di cospirazione che ne emanava e nell'istante dopo si lanciò verso di lui, fingendo una seconda caduta, ma questa volta era diverso, era tutto intento a macchiarlo il più possibile del suo sangue, e calcolando che ormai il sangue era prossimo ai piedi del ragazzo cio' sarebbe stato un buon piano. Estremo forse, ma meglio che rimanere a terra moribonda...
Qualora egli si fosse macchiato, o del sangue a terra, o del sangue lanciato, oppure dello stesso sangue che avrebbe trasmesso Ayame con il suo corpo era certo che le ferite sarebbero state sufficientemente dolorose da stordire un poco l'avversario, che forse, nemmeno avrebbe capito cosa o chi avesse scaturito tale reazione...

SPOILER (click to view)
The Scarlet Hand: sfruttando una propria ferita Ayame si intinge la mano del liquido e lo lancia contro il proprio avversario, con l'intento di macchiarlo di questa sostanza scarlatta. In alcuni casi attende che l'avversario la ferisca così che il suo sangue macchi automaticamente l'avversario. Una volta sporco l'avversario non si puo' liberare del sangue, ma la tecnica non finisce qui... Grazie alla sua abilità "Blood Attraction" Ayame cambia la struttura del liquido. Indurendosi questo penetra nelle carni nemiche sino ad una perforazione di 10 cm massima. A dipendenza della grandezza delle macchie questa andrà più o meno in profondità. Questa tecnica ruberà molte energie ad Ayame, poichè volontariamente si renderà debole.
 
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Aascaroth
view post Posted on 25/3/2010, 18:25




La fanciulla tentò di rialzarsi. Nella precedente caduta si era macchiata del sangue che aveva perso, ed ora quel liquido ne tingeva le candide mani e le punte dei capelli dorati.

Per la seconda volta, ella provo a raggiungere Arthur, e nuovamente perse l’equilibrio; questa volta però, il giovane si sbloccò, lanciandosi in avanti per tentare di afferrarla; nell’atto le mani della giovane macchiarono in alcuni punti la candida camicia, marchiandola con il liquido tiepido che ancora sgorgava da lei.

-State ben…

Un dolore straziante gli fece morire le parole in gola: il petto, sembrava trafitto da mille piccoli spilli acuminati; le piccole macchie impresse sul tessuto della camicia dalle mani della ragazza, si fecero più grandi e scure. In pochi istanti la parte anteriore dell’indumento si tinse di un intenso rosso scarlatto.
Per il troppo dolore si vide costretto a lasciare la presa sulla fanciulla, facendola cadere a terra...pochi secondi, ed anche lui si lasciò crollare al suolo stordito dal dolore.
Una grande pozza di liquido vitale incorniciava tetramente i due corpi distesi, l’uno dinanzi all’altra.
 
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† Yuffie
view post Posted on 25/3/2010, 19:12




La caduta fu fermata dal giovane, che con premura la mantenne saldamente in piedi. L'odore del giovane le inebriava i sensi, lasciandola per un attimo nell'estasi più completa, ma subito si sentì privata della sensazione, rubata da quella presa e trascinata violentemente a terra.
Si, il suo attacco aveva avuto efficacia, l'uomo si accasciò a terra, sembrava emulare la caduta della vampira...
Si ritrovarono entrambi distesi a terra, l'uni dinanzi all'altra... era ora di richiudere quella fastidiosa ferita, così Ayame tentò uno sforzo e con più lentezza del solito lasciò che la ferita si rimarginasse. Il sangue da prima liquido iniziò pian piano ad indurirsi, sino a diventare di un colore simile al nero, poi sempre più chiaro, sino a mutare e divenire la pelle propria della giovane.
Alzò il viso e con la sola forza che le rimaneva cercò di avvicinarsi al giovane, si accasciò su di lui, adorandone ed adorandone ancora per un poco l'odore della vita... lo stesso odore che ormai l'aveva abbandonata da anni...
Si avvicinò sempre più sul suo viso cercando di non spaventare troppo la vittima. Tentò di bloccare la mani del giovane cercando di prendergli i polsi, se fosse riuscita glieli avrebbe per lo meno rallentati (i movimenti delle braccia). Poi con la bocca tentò di avvicinarsi al collo, intenta ad intingersi le labbra del sangue del giovane... Ma non l'avrebbe ucciso... aveva solo bisogno di un poco di energie, e forse sarebbe riuscita a procurarsene abbastanza da poter fuggire senza nuocere oltre all'uomo.
In fondo egli aveva dimostrato di non essere una malvagia persona... e di uccidere un povero innocente non gliene andava...
 
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Aascaroth
view post Posted on 26/3/2010, 15:47




Lentamente il dolore si affievolì, ma comunque riusciva a respirare a fatica; ogni inarcamento della gabbia toracica era simile ad una coltellata nel petto.
La mente era sempre più annebbiata, la paura si fuse con un senso di vertigine, nonostante egli fosse disteso a terra. D’un tratto sentì qualcosa salirgli sopra, all’altezza della cintola, niente di troppo pesante, ma capace di provocare ugualmente dolore; sentì le forme dolci della ragazza che stringevano in una morsa il bacino di Arthur, bloccando ogni suo movimento. Anche i polsi vennero bloccati, dalle mani affusolate, ma sorprendentemente forti della fanciulla. Sentì un sospiro stanco venirgli soffiato sul collo, la bocca della donna era vicina... tanto vicina. Quella scena, ad occhi estranei, poteva prender forma di un momento intimo tra due amanti, nell’atto di consumare il loro amore lontani da indiscreti occhi.
Ma non era così...affatto! non c’era amore in quei gesti, nessun tipo di affetto veleggiava nell’aria ferrosa nel vicolo.
Aveva solo letto di quelle creature, nella biblioteca del padre; i Non-Morti.
Mai ne aveva visto, ne tantomeno affrontato uno di propria persona; ma sapeva che erano potenti, troppo per lui, perciò lentamente si rassegnò alla morte, una morte indolore, forse piacevole quanto un bacio.

Un lampo, un’idea. Stremato, provò a sfruttare l’occasione che gli venne, per misericordia, offerta. Ricordò, a fatica, la sua maestria nel “giocare” con le persone... un’arte che imparò quando era ancora fanciullo; una tecnica per ottenere ciò che voleva dalle giovani fanciulle.
L’essere era sempre più vicino, ed ora due acuminati denti candidi minacciavano la sua vita;
pensò ad un modo per mandarla via, un modo per allontanarla. Chiuse gli occhi e pregò che la “belva”, che trionfante era china su di lui, si allontanasse come presa da seri dubbi sulle sue azioni...
se non ci fosse riuscito, almeno sarebbe morto per aver compiuto gentilezza verso un plebeo…

SPOILER (click to view)
Volontà offuscata: Sfruttando la sua abilità passiva dello charme induce l'avversario, mediante contatto fisico, ad eseguire un movimento, oppure un azione che esso non avrebbe altrimenti compiuto. Questo confonde l'avversario, lasciandolo un poco stordito e sì, anche dubitante sulle sue prossime azioni. Ovviamente questa tecnica avrà efficacia a dipendenza della forza di volontà dell'avversario, ed avrà un effetto temporaneo (1 turno la tecnica, 2 turni lo stordimento). Utilizzabile 2 volte per combattimento (offensiva)
 
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† Yuffie
view post Posted on 26/3/2010, 16:24




Poteva chiaramente avvertire ogni minimo battito del cuore avversario, respirandone l'essenza poteva già immaginare il sapore del suo dolce sangue umano.
Ascoltava i respiri affannati dell'uomo disteso sotto di lei... qualcosa la riempiva di rabbia... si, quell'essere respirava, e questo le flagellava l'animo con sadismo smisurato. Voleva bloccare quell'istinto naturale il quale era il respiro... ma sapeva che la sua era solo invidia... Si, pura invidia, verso chi ancora possedeva la vita.
Stava per azzannare il collo del giovane, ormai sentiva la sensazione della calda carne sulle sue fredde labbra quando qualcosa la bloccò sull'istante! Come se una forza esterna la stesse trascinando distante qualcosa le bloccava i movimenti e la costringeva ad indietreggiare.
Lasciò per prima cosa i polsi avversari, nonostante le mani tremassero nello sforzo di rimanere al loro posto, poi con molto sforzo iniziò ad allontanarsi dal corpo del ragazzo, quasi trascinandosi sopra.
Non era più certa di desiderare quel corpo, di desiderarne il sangue, era spaventata e sconsolata, ma peggio, era dubitante, si, ella non capiva cosa fare, cosa doveva fare?

Ma proprio in quel momento con un grande sforzo mentale riuscì ad accasciarsi sul terreno e leccare del sangue presente a terra, lo steso sangue che ancora sgorgava dal corpo del giovane... era tiepido, segno che era a terra da poco... la sensazione che ebbe nel berne anche una sola goccia fu tanto esaltante quanto eccitante, e la lasciarono per un poco nell'estasi corporea più assoluta, ma finì presto!
La stessa forza di prima la trascinò distante, facendola alzare in piedi ed allontanandosi dalla vittima di almeno una decina di passi.
Credeva che quella forza fosse estranea alle sue volontà, finchè non concepì che in realtà era proprio la sua mente ad imporle quei movimenti! Voleva lottare contro la sua stessa mente, e distruggerne le future idee errate, eppure non lo fece... Rimase ferma, in piedi, mentre fissava quell'umano, appoggiata con una spalla al muro... Forse non le sarebbe servito, ma preferiva essere previdente.
Del cremisi liquido scendeva dalle paonazze labbra della vampira... non si preoccupò di asciugarle, si limitò a leccarsi lentamente attorno alla bocca, così da assaggiare il sangue del suo sfortunato "ospite"

Non sapeva cosa fare, cosa pensare, eppure era certa che rimanere ed aspettare fosse la soluzione migliore, ed in fondo, un poco si era cibata, davvero poco, ma abbastanza per sorreggersi in piedi anche senza l'ausilio di un muro sostenitore... Adesso sarebbe stata in grado di difendersi?

Avete bisogno di un qualche aiuto?

Queste furono le parole di Ayame, le stesse che il giovane le aveva detto poco fa, le stesse parole, eppure suonavano più come una minaccia, oppure una provocazione, piuttosto che una proposta amichevole...
Sul viso della giovane si dipinse un largo sorriso macabro...

 
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Aascaroth
view post Posted on 26/3/2010, 17:01




Aveva funzionato, il suo piano era andato a buon termine. Ora era lì, lo fissava dall’alto in basso, più o meno a tre metri di distanza...
Non riuscì a seguire tutto ciò che accadde in quegli attimi, sapeva solamente che lei era distante, e che lo fissava, probabilmente affamata. Probabilmente bramosa del suo sangue.

Avete bisogno di un qualche aiuto?

Non erano nuove queste parole all’orecchio di Arthur, ma ne era nuovo il tono, un tono sarcastico, ironico...intinto di perverso sadismo.
Provò ad alzare il torso con i gomiti, e con grande sforzo si trainò dalla parte opposta del vicolo, sempre più distante dalla fanciulla, sempre più distante dalla Morte.

-Potrei avere l’onore, di conoscere il vostro nome?

Sorrise, un sorriso che costò energie. Ma se ella doveva mettere fine alla sua vita, ne pretese almeno il nome.
Nel suo strisciare, urtò contro un oggetto cilindrico... un oggetto familiare; un oggetto che sarebbe risultato utile di li a poco. Lentamente si portò al petto il fedele bastone da passeggio.
 
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† Yuffie
view post Posted on 26/3/2010, 17:15




Rimase in silenzio ad osservare il giovane, in condizioni normali l'avrebbe attaccato senta pietà, ma qualcosa le imponeva di stare ferma a fissare l'uomo. Il sorriso scomparve lentamente, non tanto per le circostanze, ma bensì perchè ella volle tornare seria... non era ancora tempo di prendersi beffe della sua vittima.
Ad un tratto egli gli porse una domanda che la sconcertò un poco, era confusa, ma quella domanda la lasciò un poco perplessa, ma nonostante quest'orgia di sentimenti Ayame non tradì neppure un sentimento sul suo viso.

Quale importanza ha un nome?

La sua era una domanda retorica, infatti era solo un pensiero espresso ad alta voce, ma trovò che fosse un buon inizio per un piccolo discorso...

Se solo voi uomini imparaste a dare meno importanza alle cose materiali. Il nome non è altro che un modo per possedere la cosa alla quale avete dato tale denominazione, perchè dovrei dirvi il mio nome?

Erano parole fredde, dure, ma in fondo Ayame la pensava realmente in questo modo... Si volse verso la falce rimasta a terra per molto tempo, poi con un paio di passi la raggiunse e tenendola stretta a due mani la prese e la trascinò lentamente. Avvicinandosi minacciosamente verso il giovane. Era si lenta, ma di certo più veloce del giovane a terra...
Gli camminò incontro sino ad arrivargli a pochi passi, e lo guardò con sguardo superiore.

"Ora chi è quello superiore?"

Pensò godendo della malvagità di tale pensiero e di tale arroganza. Poi si bloccò, qualcosa mise freno ai suoi istinti più animaleschi e la lasciarono ancora una volta impotente dinanzi al giovane.

Ma se davvero vi interessa sapere il nome che un tempo possedevo, da mortale, vi farò questo favore... In fondo potete anche tenervelo... non mi serve più... Mi chiamo Ayame, Ayame Missing... ma ora troverei corretto che voi mi svelaste la vostra futile identità...

Il suo freddo sguardo era puntato dritto negli occhi di chi ora, stava letteralmente ai suoi piedi, come se ella fosse la morte, coperta del suo nero mantello, con la sua falce alla mano, pronta a guidare quest'anima sporca verso l'oltretomba...
 
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18 replies since 24/3/2010, 13:19   140 views
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