L'acre odore di inchiostro.

« Older   Newer »
  Share  
Aascaroth
view post Posted on 27/3/2010, 16:33




Era una giornata particolarmente afosa, e per le strade giovani infanti si rincorrevano ridacchiando spensierati, senza rivolgere la minima attenzione ai problemi che li avrebbero afflitti in un futuro neanche troppo lontano; la fontanella di marmo, disposta al centro del piazzale era diventata una piscina comune, accogliendo tra le sue fresche acque giovini seminudi in cerca di sollievo.
Il vuoto che Lord Arthur aveva nello stomaco cominciò a farsi sentire, stuzzicato dal dolce aroma del pane appena sfornato che percorreva l’aria;

-Aimè, devo trovare un lavoro!

Questo pensiero lo inorridiva; tutto quello che aveva avuto fino a pochi giorni prima, era sparito in un soffio, In una linea di inchiostro che tracciava orizzontalmente il suo nome sul testamento del padre. Il suo incubo peggiore si era orribilmente avverato: era stato diseredato.
Era solo, senza soldi e senza amici; non sapeva come agire abbandonato nella vorace bocca della vita al di fuori della corte, dove aveva vissuto sino ad allora.
Doveva trovare un lavoro… bah, non riusciva a dire quella parola, il solo pronunciarlo era come una lama rovente sulla sua lingua.
Ma se voleva mangiare, doveva farlo; doveva trovare qualcosa adatto a lui… qualcosa che non avrebbe costretto la sua persona ad abbassarsi più di tanto nell’orgoglio.
Le possibilità erano molte: aiuto fabbro, garzone di bottega, taverniere … niente era degno però della sua attenzione.
Quanta nostalgia della vecchia vita: giornate passate a cavalcare nelle sue terre in compagnia di donzelle di buona famiglia, e “fedeli” amici di caccia; dov’erano ora quegli amici? Evaporati nell’aria, scomparsi alla notizia del diseredo come neve durante una soleggiata giornata in pieno Luglio.
Ogni fine settimana vi erano feste sfarzose, organizzate negli ampi saloni del palazzo Van Heusen…
Maledì i suoi ricordi che nel frattempo provocarono in lui frustrazione e livore, stuzzicati anche dai malcelati morsi della fame.

Anche se non possedeva più liquidi bancari ne terreni sotto il suo feudo, era pur sempre un “Lord”, e come tale voleva apparire agli occhi dei popolani che, almeno loro, dimostrarono rispetto verso l’alta carica presieduta del ragazzo.
Passeggiava fiero, colpendo con forza il pavé della strada con la punta consumata del bastone; il Tight grigio fungeva da maschera, una costosa maschera che oscurava la sua vergognosa situazione.
Sul ciglio della strada era seduto un clochard, avvolto da una sozza coperta in tessuto grezzo; la carnagione era di uno strano colorito malsano, e anche l’odore non ispirava buona salute. Cambiò strada, tentando di evitare qualsiasi contatto con gente del genere…da poco aveva imparato a non fidarsi, e lo aveva imparato sulla sua pelle, pelle che ancora portava i segni di un terribile incubo.

Immerso in confusi pensieri, Arthur si soffermò davanti una vetrina scura a cui era appeso un cartello a grossi caratteri sbiaditi:

“CERCANSI ASPIRANTE TIPOGRAFO”


Sopra la porta del locale, vi era una scritta incisa su una tavola in legno massiccio:

“Tipografia Stallen & Fratelli”


 
Top
Aascaroth
view post Posted on 29/3/2010, 20:21




Non era un lavoro degno del suo titolo, ma era sempre meglio del garzone di bottega; rimase parecchi minuti avanti la porta a rimuginare sulla scelta da compiere, finché ad un certo punto si decise, tirò un enorme sospiro malinconico e si spinse verso il locale.
L’interno era buio e sporco, ragnatele ben tessute adornavano gli angoli alti dei muri, ed un acre odore di inchiostro e tabacco stagnava nell’aria consumata della stanza.
La poca luce che filtrava scarsa dalla vetrina polverosa, schiariva l’ambiente, dando forme agli oggetti circostanti: un piccolo bancone tarlato era deposto al centro del locale, e su di essi vi trovò un campanello in metallo leggero coperto quasi interamente di ruggine. Un pesante colpo di palmo ne fece scaturire un fastidioso tintinnio acuto che riecheggiò tra i muri vuoti del luogo.
Dopo pochi secondi si spalancò una portière alle spalle del bancone, inondando la stanza di luce; un omino basso e tarchiato si presentò al bancone, con stampato in volto un raccapricciante sorriso irritato.
Le folte sopracciglia plumbee si inarcarono, e l’uomo spalancò la bocca per parlare:

-Buon Giorno Milord, posso servirla?

I piccoli occhietti porcini scrutavano giudiziosi Arthur da sopra gli occhiali tondi in corno; con un dito si sbottonò il colletto sudicio dal collo, lasciando un alone violaceo di inchiostro fresco.

-Si, vorrei avere informazioni sul lavoro che proponete!

Gli occhi dell’uomo si illuminarono di luce propria, e lo sguardo severo lasciò il posto ad un’espressione di immenso stupore.

-Certo, mi segua…

Si voltò, e fece segno di seguirlo nella stanza da cui era uscito, che si rivelo molto più luminosa della precedente, ma al contempo anche molto più piccola.
Qui l’odore di inchiostro e muffa era più pesante.

-Questa è la stanza dove si stampa; e questa è la pressa…

Spiegò con movimenti rozzi e scoordinati i nomi e le funzioni di ogni macchinario presente, dalla pressa per stampare i manifesti, alla matrice di lettere; dagli inchiostri alla taglierina da tavolo ossidata dall’umidità che regnava nel locale.
Da uno sgabello il tipografo afferrò una piccola agendina in pelle scura;

-Questa è l’agenda degli ordini, deve rispettarli tutti nel loro ordine!

Si voltò verso il muro dando le spalle al ragazzo, e con un bastone uncinato aprì la finestrella alta nella parete.

-In tempi più normali, non avrei accettato di assumere qualcuno di età maggiore hai diciassette anni, ma questi non sono tempi normali…sbaglio?

Le rauche risate vennero rotte da possenti colpi di tosse.

-Mi rendo conto che la paga che le offriamo non sia proprio il massimo, ma questo è quello che le proponiamo..

Arthur si mise a riflettere per un po’ sull’accettare o no il lavoro: non sembrava tanto complicato, poteva farcela, ed aveva davvero bisogno di qualche soldo; forse in futuro si sarebbe pentito di tale scelta, e considerò attentamente l’idea di cogliere l’occasione.

-Accetto!

***

 
Top
Aascaroth
view post Posted on 30/3/2010, 18:52




-Dannato caldo!

Sollevò il foglio tenendo il braccio teso per evitare possibili increspature sulla carta umida;
lesse sottovoce il testo sovrastampato: era un avviso di reclutamento militare.
In effetti la carriera militare non era una cattiva opzione, magari avrebbe potuto fare un salto quando avrebbe avuto tempo...
Ne studiò con occhio critico i grandi caratteri neri, e non si ritenne soddisfatto:
La “A” era sbavata al centro, ed il punto esclamativo, notò, era leggermente obliquo. Doveva aggiustare il carattere tipografico prima di completare le altre stampe; in fine provò una sensazione di fierezza nell’osservare il lavoro. Era frutto delle sue mani, e questo lo riempiva di orgoglio. Strano a dirsi, ma per una volta si ritenne fiero di lavorare.
Nel giro di pochi giorni capì che l’apprendistato non era affatto semplice: Doveva sbrigare commissioni in giro per il paese ed occuparsi dei lavori più sporchi e faticosi in cambio di pochi danari; in due giorni aveva faticato più di quanto non avesse mai fatto in precedenza.

-Sistema la matrice!

Con il tono imperativo che, constatò Arthur, lo caratterizzava più di ogni altra cosa, il signor Stallen comparve alle spalle del ragazzo facendolo sobbalzare;

-Certo signore... subito!

Il foglio si accartoccio leggermente verso il centro, dove l’inchiostro era ancore umido.

-E’ bello vedere quanto impegno metti nel tuo lavoro... mi dispiace non poterti ricompensare con altro!

Nella voce dell’uomo vi era un chiaro tono di malizia; cosa che provocò in Arthur orribili pensieri.

-Mi ritengo soddisfatto del pagamento!

Si rimise a lavoro cercando di evitare una possibile continuazione dell’imbarazzante discorso; l’uomo si voltò verso l’uscita sbuffando seccato:

-Chiudi quando hai finito! Buona notte.


- ’Notte mastro Stallen!

Era stata una giornata davvero torrida, e lavorare alla pressa risultò molto più faticoso con la camicia sudata attaccata sul torso, e la fronte madida. Varie macchie di inchiostro secco decoravano il volto stanco del giovane, che passò l’intera serata a stampare cento copie del manifesto prima di potersi concedere un cicchetto di liquore dalla riserva “segreta” di Stallen, e ritirarsi poi finalmente nell’ostello ove alloggiava. Un ostello angusto, a basso prezzo, ma in fin dei conti, era un riparo per la notte.



[OT/Lavoro Terminato/OT].
 
Top
Count Cidolfas Orlandu
view post Posted on 8/4/2010, 23:33




Giudizio lavoro

Chiedo scusa per il ritardo! Inizio subito con la recensione.
Allora, ti dico che sei uno stupido. Con la tua abilità sei fra i migliori (e non dico di più per non farti montare la testa xD) utenti del forum e posso facilmente capire il motivo per cui tu voglia intraprendere la carriera giornalistica e se Yuffina e Ale ti hanno maltrattato per i tuoi inutili timori hanno fatto benissimo!
Per quanto utilizzo e conoscenza dei termini nulla da eccepire. Ogni parola è ben soppesata e ragionata ed è una vera delizia leggere parole che al giorno d'oggi sono per i più inusuali. Le descrizioni sono efficaci e facilmente portano alla mente del lettore le allegre risate dei fanciulli o il caldo torrido della giornata. Il testo è scorrevole, piacevole, divertente, espressivo... Veramente ben scritto. C'è un solo particolare che mi ha lasciato perplesso: l'uso delle virgole.

"...tutto quello che aveva avuto fino a pochi giorni prima, era sparito in un soffio, In una linea di inchiostro che tracciava orizzontalmente il suo nome sul testamento del padre."

Questa frase, come altre nel racconto, contiene una virgola che risulta effettivamente non necessaria. Mantenere la punteggiatura il più semplice possibile credo che mantenga il testo più semplice pur nella sua grande complessità.
La trama funziona dannatamente bene. Il protagonista, tremendamente intrigante ed accattivante, è costretto suo malgrado ad affrontare una grande avventura a causa del padre e ad affrontare una vita di "disagi", mai sofferti durante la sua infanzia agiata e benestante. Ammetto che mi sarei aspettato un vecchio maggiormente scorbutico, ma forse Arthur mai avrebbe consentito a lavorare per una persona troppo scontrosa!

P.S.: si dice "ahimè" XDDD Lo ammetto: ad un primo giudizio sei più abile di me nello scrivere, spero che le mie correzioni non suonino arroganti! xD ^^

*I giudizi sono scritti a discrezione dell'incaricato. Se si è interessati ad un giudizio e non è stato rilasciato si può fare richiesta via mp*

SPOILER (click to view)
Aggiungi i seguenti oggetti nel post di equipaggiamento della tua scheda. Aggiungi i Marchi nella giusta voce della scheda.

Ricompensa:

Marchi: 320
 
Top
3 replies since 27/3/2010, 16:33   94 views
  Share