Come cenere nel vento

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Il Baro
view post Posted on 6/10/2010, 20:15 by: Il Baro
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Adoro giocare pulito. Ma sono troppo bravo a barare

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dalla mente di Richard Rokeby

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Ma d'altra parte cos'é un sorriso? Forse un tenero assaggio del Paradiso? Ma è lei che recide il tuo canto, la Morte, la Morte, la Morte...
La danza s'arresta. Le parole muoiono. La salvina di silenzio gli crolla addosso mentre l'uomo senza nome rimane immobile in una posa quanto mai curiosa. Il suo volto è l'espressione di una profonda riflessione, un pensiero mero e villano che approfondisce il concetto dentro sé stesso. Sa che è importante.
Cosa fa rima con canto?
Il suo concetto di importanza è molto fuorivante.
Vanto? Si chiede.
Manto?
Santo?
No. Lui non sta improvvisando una ballata folk per il piacere lussurioso di orecchie indiscrete, egli compone per sé stesso. Ed è assai azzardato come cerchi in ogni minimo frangente di ottenere una puntigliosa perfezione che si amalgami per bene con il resto dell'opera. Perfetta anch'essa.
Le parole riprendono come un fiume in piena quando la voce ispirante di una dama senza volto gli sussurra all'orecchio.
...La Morte il tuo cancro però il tono è poco convinto. Faceva schifo.
Ma non si perde d'animo né di tono colui il quale nome non è stato ancora deciso; anche la perfezione è un soggettivo concetto di astrattezza. E comunque non crede più che sia così importante.
Il calore si fa più arido ma l'umidità è mancante, questo asseconda i suoi movimenti, riproiettati in una lunga ombra sul manto di sabbia ai suoi piedi. Ah quanto ama stare a vedere le voluminose acrobatiche evoluzioni che può far apparire con l'inchiostro della sua sagoma su qualunque superfice. E' capace di riprodurre serpenti, cani, gatti, aquile, scorpioni. E' un'artista dell'ombra. E l'ombra è un illusione.
E' un illusionista.
Compiaciuto da quella conclusione cambia anche il suo modo di muoversi, da un sinuoso ma lento cammino plagiato alle movenze dei rettili striscianti passa ora a qualcosa di un po' più piacevole, una ballata country che vorrebbe assai accompagnare con il piacevole rumore prodotto dal fiato dentro un'armonica. Non ne ha mai usata una in vita sua, ma è perfettamente consapevole che, se la prendesse in mano, saprebbe guidare la sua musica verso la più piacevole delle intonazioni. L'ispirazione è una musa dal dolce bacio. Tuttavia pensa che quello strumento, fine a sé per sé non possa donargli la soddisfazione che attende. Ci vorrebbe qualcos'altro, magari scambiare i suoi eleganti vestiti di polvere e stoffa con qualcosa più alla mano con l'ispirazione corrente. Ecco. Magari un giubbotto con le frange, stivali con gli speroni e un buon liquore alla mano.
Sì, sarà un ottima giornata.
Mentre fantastica sui come e sui perché, l'uomo senza nome non s'accorge del passo lento di una carrozza in moto uniformemente decelerato. E come potrebbe? Tant'é preso da quelli che molti definirebbero "pensieri" che nemmeno se la luce della stella s'eclissasse riuscirebbe a dissuaderlo dalla sua estasi creativa. Sa che a breve si fermerà e l'ispirazione prenderà un nuovo tono, accompagnata dalle tenere note del suo sax. Che strumento noioso.
Vuole un'armonica.
Ma d'altra parte s'accontenterà di stringere alla bocca anche una robusta aspirata del calumet nel suo zaino, l'importante nella vita è sapersi accontentare.
Accontentarsi è per i patetici idioti.
Quando infine alla sua vista si scorge la sagoma scura della carrozza egli ancora non s'accorge della presenza di alcunché. Non vede la strada, non vede la sabbia, non vede la città. Quando è così diventa un essere passivo nel mondo, che nemmeno si accorge d'essere vivo. Ed è la sensazione che prova nel ritornare con la mente alle sue carni spoglie che lo fa davvero sentire vivo.
La vita è.
Egli vive.
 
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12 replies since 17/9/2010, 21:45   90 views
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